Franca Giansoldati (Il Messaggero) - Si può ridere anche di Dio? Certo, come si gioca e si scherza con le persone che amiamo. La tradizione sapienziale e letteraria ebraica è maestra in questo! Si può fare ma senza offendere i sentimenti religiosi dei credenti, soprattutto dei poveri». Papa Francesco sdogana la satira, elogia l'umorismo, incoraggia a ridere perchè aiuta a strappare buon umore specie in momenti bui come questo segnato da guerre e altre sciagure. E' davanti ad oltre cento attori e comici di tutto il mondo, tra cui gli italiani Enrico Beruschi, Jerry Calà, Geppi Cucciari e Luciana Littizzetto, invitati in Vaticano per una udienza speciale, che Bergoglio ha aggiunto a braccio al discorso preparato: «Ricordatevi che voi riuscite ad illuminare la giornata quando riuscite a suscitare sorrisi intelligenti e in questo modo fate sorridere anche Dio». In aggiunta: «E questa non è una eresia».
In prima fila nella sala Clementina c'erano Giovanni e Giacomo che applaudivano. Il terzo del trio, Aldo, non c'era. Francesco ha raccolto applausi e alla fine una standing ovation, tutti in piedi a ringraziare. Francesco ha chiesto di pregare «per lui e non contro», promettendo di far arrivare agli ospiti la preghiera sul buon umore di San Tommaso Moro che da quando è stato ordinato recita ogni giorno.
«In mezzo a tante notizie cupe, immersi come siamo in tante emergenze sociali eanche personali, voi avete il potere di diffondere la serenità e il sorriso. Siete tra i pochi ad avere la capacità di parlare a persone molto differenti tra loro, di generazioni e provenienze culturali diverse. A modo vostro voi unite la gente, perché il riso è contagioso. È più facile ridere insieme cheda soli: la gioia apre alla condivisione ed è il miglior antidoto all’egoismo e all’individualismo. Ridere aiuta anche a rompere le barriere
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