Lo testimonia il ponderoso volume postumo – in inglese ma preannunciato in edizione italiana – dal titolo Remembering the Future. Toward an Eschatological Ontology (St. Sebastian Orthodox Press, pagine 336). Un’opera dedicata all’escatologia, che Zizioulas considerava sommo fondamento della vita cristiana. Nella sua visione, solo il destino ultimo, segnato dal Cristo risorto e dalla resurrezione di tutti gli esseri umani, consentiva di vivere con fede nel presente. Parafrasando san Paolo col suo «se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra fede» (1 Corinzi 15, 14), sosteneva che senza fondarsi sulle “cose ultime”, vana era la fede.
Remembering the Future afferma dunque con serrato argomentare filosofico e teologico come il futuro determini il presente. Il libro chiede ai lettori la fede nella resurrezione, intesa come evento escatologico, perché possano decifrare religiosamente il presente. Per Zizioulas, la stessa teologia cristiana ha una sola fonte: la resurrezione, posta dinanzi a noi nel futuro come seconda e definitiva venuta di Cristo. [CONTINUA]
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