01 marzo 2024

Follia transgender: la realtà supera la fantasia


Fabio Fuiano (Corrispondenza Romana) - Gli ultimi giorni del mese di gennaio sono stati segnati da un’accesa discussione su un caso singolare riguardante una donna che, dopo aver intrapreso un percorso di transizione per poter essere considerata a tutti gli effetti un uomo, è rimasta incinta. I medici hanno scoperto una gravidanza di cinque mesi proprio nel momento in cui si accingevano ad un intervento di isterectomia, ossia la rimozione chirurgica dell’utero. 

Tale intervento viene eseguito, ad esempio, nell’ambito della ginecologia oncologica, per tipologie di tumori che non rispondono ad opzioni di trattamento più conservative. In questo caso, lo scopo era quello di una volontaria menomazione per adattare il corpo al genere percepito. Se avessero potuto, avrebbero proceduto ad un aborto, uccidendo quell’innocente nel grembo materno, pur di soddisfare l’insana richiesta della donna. Con un accento di malinconico delirio, una giornalista di Fanpage si è spinta a dire che, «essendo all’anagrafe un uomo, non può accedere all’IVG e, se vorrà portare a termine la gravidanza, non è chiaro in quale veste avverrà il riconoscimento del figlio». Ma c’è di più... [CONTINUA]

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