14 novembre 2025

Il Vescovo: "Corredentrice", un termine inopportuno e rischioso


Bruno Volpe (Informazione Cattolica) - “Non vedo grandi novità e quello che oggi dice la Dottrina della Fede sui titoli mariani, lo aveva già fatto il Concilio Vaticano II”. Lo dice in questa intervista Monsignor Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale (Palermo) commentando il recente documento dottrinale della Congregazione Dottrina per la Fede, Mater Populis Fidelis, sui titoli mariani e in particolare su quello di Corredentrice.

Eccellenza Pennisi, il documento Mater Populis Fidelis ha suscitato alcune perplessità…

“Non vi vedo nulla di veramente nuovo e siamo nel solco della dottrina tradizionale della Chiesa. Il testo ricalca quanto elaborato con sapienza al Concilio Vaticano II”.

Nel testo vaticano, in cui si invita ad una mariologia equilibrata e matura, si evita di usare per Maria il titolo di Corredentrice, titolo che alcuni settori di Chiesa e fedeli vorrebbero…

“Il titolo di Corredentrice, che taluni invocano con eccessiva insistenza, a mio avviso non solo è inopportuno ma anche teologicamente inadeguato. È inopportuno per motivi ecumenici, in quanto rischia di creare ulteriori divisioni con alcune confessioni e pensi che gli ortodossi, i quali hanno profonda devozione mariana, persino superiore alla nostra, non lo riconoscono. Dal punto di vista teologico è la stessa Scrittura che ci dice che il solo ed unico Redentore è Cristo e, dunque, paragonare per titolo Maria a Cristo è sbagliato ed anche rischioso”.

In che senso rischioso?

“Nel senso che potremmo arrivare alla conclusione che Maria e Cristo sono sullo stesso piano e livello e, in settori deviati o propensi ad una visione eccessivamente dilatata del ruolo di Maria, si potrebbe arrivare persino all’assurdo di sovrapporre Maria al Signore”.

In ogni caso ciascun fedele battezzato è chiamato a cooperare all’opera redentrice di Cristo, dunque anche Maria…

“Una cosa è il ruolo di cooperatori nell’opera corredentrice del Figlio alla quale ciascuno di noi e dunque anche Maria è chiamato. Da questo punto di vista tutti siamo corredentori, inclusa Maria. Ma non è assolutamente il caso, e tanto meno vi è la necessità, di un titolo specifico e di un dogma del quale non si percepisce la opportunità e la essenzialità. Bastano quelli che abbiamo”.

2 commenti:

  1. Il motivo per cui conviene comunque riflettere su questo tratto di Maria è sicuramente anche di livello ecclesiologico.
    Visto che Lumen Gentium associa Maria al mistero della Chiesa, approfondire la cooperazione di Maria alla Salvezza ha sicuramente implicazioni anche sul volto di Chiesa in cui viviamo...
    I protestanti credono in Cristo, ma non nella mediazione salvifica della Chiesa e dei Santi... non possiamo assumere questa posizione per farli contenti.
    Non c'è grazia che Cristo elargisca al mondo in ordine soteriologico che non abbia a che vedere in qualche modo con la Chiesa e quindi con Maria...
    È in questo termine che potremmo rileggere l'adagio: "extra ecclesiale nulla salus"...
    In questo caso Maria e la Chiesa partecipano di un mistero di Redenzione e Cooperazione alla Redenzione... in questa dimensione può essere inteso il termine Corredentrice...

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  2. Dire che Corredentrice metta Maria sul piano di Cristo è un po' tirato... e Theotokos, "Madre di Dio"? E Regina del Cielo e della terra? Immacolata?
    Va solo spiegato...

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