18 ottobre 2025

L'incredibile storia del giovane papuano, ora santo, il martire Peter To Rot


Javier Trapero (Agenzia Fides) – Il beato martire Peter To Rot (originario della Papua Nuova Guinea) sarà canonizzato il 19 ottobre 2025. La sua santità è fiorita nell’alveo di una stretta collaborazione tra sacerdoti e laici nell'opera missionaria, in particolare quella condotta dai Missionari del Sacro Cuore (MSC).

«Lui, il “ragazzo della missione”, era molto malato ed è morto». Così diceva ironicamente il poliziotto To Metapa quando andò a verificare con i propri occhi che Peter To Rot era deceduto. Poco prima, il medico della prigione dove era detenuto gli aveva iniettato una presunta medicina e gli aveva dato da bere uno sciroppo per, a quanto dicevano, curargli il raffreddore. L'assunzione di queste sostanze gli provocò dei conati di vomito che il medico stesso gli impedì di espellere, tappandogli la bocca.

Così fu il martirio di questo “ragazzo della missione”. Quello di una persona totalmente assorbita nell'opera missionaria. Il martirio di un catechista nativo papuano che imparò ad amare Gesù insieme ai Missionari del Sacro Cuore.

Peter To Rot nacque a Rakanui, un villaggio dell'isola di Nuova Britannia, in Papua Nuova Guinea, nel 1912. Ma la storia della sua santità si può dire che iniziò 14 anni prima, con il battesimo dei suoi genitori. Questo fatto fu estremamente importante per l'evangelizzazione di quella zona del Pacifico.

Suo padre, Angelo To Puia, era il capo della sua comunità. Fu uno dei primi ad essere battezzato nella missione, insieme a sua moglie, Maria Ia Tumul. Il fatto che un'autorità tra i nativi ricevesse questo sacramento cristiano significava l'accettazione degli insegnamenti di Gesù e, cosa molto importante, anche la rinuncia a pratiche di stregoneria e cannibalismo molto presenti nella cultura di quelle persone, così come ad altre pratiche contrarie al Vangelo.

La sorella di Peter To Rot parlò così della sua famiglia quando fu interrogata durante il processo di beatificazione: «Mio padre era uno dei capi del clan. Si è sempre preso cura dei suoi figli, preoccupandosi della nostra educazione, dei consigli che ricevevamo e del nostro benessere generale. La nostra famiglia era conosciuta come una famiglia veramente cattolica, e i nostri genitori ci hanno educato secondo quella fede».

I genitori di Peter To Rot avevano un rapporto molto stretto con i missionari. Aiutarono ap costruire la missione, donarono il terreno per la chiesa, la scuola e la casa dei missionari. Erano una famiglia molto gentile e impegnata nella loro comunità, sempre pronta a dare una mano a chi ne aveva bisogno [CONTINUA]

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