Alessandro di Bussolo (Vatican News) - Prima dell’Angelus, in piazza San Pietro, il Papa si è detto preoccupato per l’insorgenza “dell’odio antisemita nel mondo”, dopo l’attentato a Manchester, e addolorato per la sofferenza del popolo palestinese, ma ha guardato con speranza ai passi avanti nelle trattative di pace, per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Vicinanza al popolo filippino colpito dal “forte sisma” di Cebu.
Leone XIV è preoccupato per il crescere “dell’odio antisemita nel mondo”, che si è espresso con l’attentato terroristico alla sinagoga di Manchester, il 2 ottobre, e continua ad essere addolorato per la sofferenza dei palestinesi a Gaza. Ma nelle sue parole prima della preghiera dell’Angelus, in Piazza San Pietro, al termine della Messa per il Giubileo del mondo missionario e dei migranti, c’è anche speranza.
In queste ultime ore, nella drammatica situazione del Medio Oriente, si stanno compiendo alcuni significativi passi in avanti nelle trattative di pace, che auspico possano al più presto raggiungere i risultati sperati. Chiedo a tutti i responsabili di impegnarsi su questa strada, di cessare il fuoco, e di liberare gli ostaggi. Mentre esorto a restare uniti nella preghiera, affinché gli sforzi in corso possano mettere fine alla guerra e condurci verso una pace giusta e duratura. [CONTINUA]
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