18 ottobre 2025

José Gregorio Hernández. Il primo santo del Venezuela

Migliaia di venezuelani sono arrivati a Roma per la canonizzazione di José Gregorio Hernández. Si tratta del primo santo del paese sudamericano. Molti i vescovi presenti a Roma, ma anche sacerdoti e laici, che da anni coltivano la devozione al medico dei poveri, morto nel 1919 a


Caracas, che oggi la Chiesa eleva agli onori degli altari. Rilanciamo un articolo scritto da un gruppo di Fedeli venezuelani appartenenti a Comune e Liberazione. 
CL online - Il 25 febbraio papa Francesco ha firmato il decreto di canonizzazione del dottor José Gregorio Hernández e così il “medico del popolo“ diventerà il primo santo venezuelano. Una gioia, non solo per la Chiesa venezuelana, ma per tutta la Chiesa e per tutti i venezuelani, cattolici e non, per i quali José Gregorio era santo fin dal giorno della sua morte.

Non c'è stato bisogno di alcun miracolo particolare, perché il Papa ha riconosciuto l’universalità della sua venerazione, capace di superare i confini nazionali e di trasformarsi in clamore al suo riconoscimento.

È stato sorprendente per noi essere testimoni di una vita così unita e dedicata a Cristo come quella di José Gregorio. Un’umanità, la sua, interamente plasmata dalla fede, tanto da fargli prendere sul serio tutto ed elevarlo a punto di riferimento sia in ambito scientifico sia medico, nonché a esempio di consegna totale a Cristo nei più poveri. Generando unità intorno a sé anche al di là delle posizioni politiche, religiose e delle nazionalità.

La notizia della canonizzazione del nostro primo Santo venezuelano giunge in un momento molto difficile nella vita del Paese. Eppure, in mezzo al dolore per la diaspora e la xenofobia che si è generata, José Gregorio permane come esempio di autentico venezuelano, mostrando a tutti che è possibile vivere la santità da laici, persino in circostanze complesse, come quelle che anche lui ha dovuto affrontare. E che ha affrontato prendendole sul serio, dando tutto a Cristo nella propria vocazione e dicendo il suo “sì“. Sempre vivendo una vita onesta, austera e cosciente dell’unico fattore che può generare e trasformare un popolo. 

Non possiamo fare a meno di commuoverci dopo la firma di questo decreto. Il Papa, infatti, dalla stanza della sua convalescenza, firma la canonizzazione del “medico del popolo“, che accompagna tante persone nella loro malattia, in tante necessità, e che sicuramente accompagnerà anche il Santo Padre in questo momento di difficoltà. Proprio come ha fatto con i tanti che si appellano alla sua intercessione per chiedere il dono della salute e come documentano i milioni di testimonianze e di ex voto che continuano ad arrivare al suo Santuario. [CONTINUA]

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