13 agosto 2025

Cristo al centro. Novità e insidie di questo esordio di pontificato


Le novità "stilistiche", pur non essendo decisive, sono comunque significative. Suggeriscono che, a differenza della propensione di Francesco ad adattare l'ufficio alla sua persona, Leone sembra intenzionato ad adattare la sua persona all'ufficio che ha assunto.

Sandro Magister (Diakonos) - “Sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato”. Fin dal suo esordio come successore di Pietro, papa Leone non ha fatto mistero di porre Cristo – e Lui solo – al centro della sua missione, del suo servizio, della sua vita.

E vuole che attorno a Cristo si ricomponga anche l’unità della Chiesa, proprio come nel suo motto episcopale ricavato da sant’Agostino: “in Illo Uno Unum”, ovvero “nell’Unico Cristo siamo uno”.

Quella che segue è la valutazione dei primi 100 giorni del pontificato di Leone XIV che Robert P. Imbelli, sacerdote dell’arcidiocesi di New York e rinomato teologo, ha pubblicato il 17 luglio in lingua inglese su “Public Discourse — The Journal of the Witherspoon Institute”.

Imbelli ha compiuto i suoi studi a Roma alla Pontificia Università Gregoriana e negli Stati Unit alla Yale University. Ha insegnato teologia al Boston College e una selezione dei suoi scritti è stata pubblicata di recente sotto il titolo “Christ Brings All Newness: Essays, Reviews, and Reflections”. Ha collaborato a “L’Osservatore Romano” negli anni in cui lo dirigeva Giovanni Maria Vian.

A lui la parola con il grazie di Settimo Cielo, che riprenderà le pubblicazioni dopo una breve vacanza estiva.

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