07 luglio 2025

Fine vita: no alle ghigliottine di Stato


«C’è solo una legge che possa contrastare la mentalità eutanasica ed è quella dell’amore vero dove l’altro, anche colui che apparentemente sembra non avere più niente da dare e da dire, invece è un dono unico e irripetibile, un fiore raro e profumato di vita eterna» (Don Aldo Buonaiuto). 

Don Aldo Buonaiuto (Interris) - Le sentenze spesso vengono strumentalizzate soprattutto, quando riguardano casi e questioni di grande attualità. E’ ciò che è capitato, in particolare, a recenti sentenze della Corte costituzionale in tema di fine vita, interpretate da molti quale un invito incessante e pressante, rivolto ai decisori, a legiferare per introdurre il “suicidio assistito”.

Non è proprio così. Basti evidenziare che la Corte costituzionale non ha introdotto un obbligo positivo in capo al Servizio sanitario nazionale (SSN), o ai medici, di procurare la morte o di aiutare attivamente al suicidio. Questo è ribadito espressamente nella sentenza n. 242/2019, che stabilisce unicamente una “non punibilità” in casi eccezionali, ben delimitati.

La più recente sentenza n. 66/2025 mette addirittura in guardia contro una possibile deriva culturale che, in presenza di una legislazione troppo permissiva, potrebbe indurre persone fragili, malate o sole, a percepirsi come un peso per gli altri e quindi a “scegliere” il suicidio non per reale autodeterminazione, ma per pressione sociale indiretta. L’argomento è complesso e richiederebbe anche adeguate competenze giuridiche per eviscerarlo correttamente.

Ciò che preme è però innanzitutto prendere atto, che proprio in virtù di una interpretazione strumentale di queste sentenze, in Italia, non sono mancati casi di suicidio assistito, a carico del SSN, concepito per assolvere ben altre funzioni, tra cui principalmente quelle di cura e tutela della vita e della salute.

E allora diventa impellente fermare questa errata deriva eutanasica. In una società sempre più disumanizzata e desacralizzata non meraviglia il silenzio assordante attorno a un male intrinseco quale l’approvazione di una qualunque legge sul suicidio assistito. Come credenti e uomini di buona volontà non possiamo tacere aldilà dei gentili inviti o meno delle Corti costituzionali

 [CONTINUA]

Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento

Articoli più letti