Per un papato "silenzioso" e lontano dai giornalisti

Dopo il papato mediatico e "rumoroso" appena concluso, alla vigilia del nuovo Pontificato sono in molti a chiedere un papato "silenzioso". Dopo anni di prime pagine, dichiarazioni, interviste settimanali in tv o su giornali, di libri-interviste, di parole, slogan, twit documenti, discorsi, motu propri... Molti sperano in un ritorno alla sobrietà che comporti meno interventi ma più decisivi e chiari. Un Papa, insomma meno loquace. 

Daniel Arasa (Forum Libertas) - Gli aspetti positivi del pontificato di Papa Francesco sono innumerevoli. La sua dedizione e semplicità, il suo impegno per i poveri e gli emarginati e la difesa dei loro diritti, la sua disponibilità a raggiungere tutte le persone, anche quelle lontane dalla Chiesa, la sua preoccupazione per le periferie, il suo sforzo per risvegliare le coscienze di fronte all'indifferenza e allo spreco, la sua preoccupazione per la preservazione dell'ambiente mantenendo l'essere umano al centro del creato, la sua austerità nella sua vita... e molti altri. Per tutto questo dobbiamo essere molto grati.

Le loro forme erano nuove, anche nella loro vicinanza alle persone. La sua empatia e umiltà hanno affascinato molte persone. Questa vicinanza nei loro rapporti, le forme delle loro espressioni e spiegazioni, contenevano un'attrazione straordinaria.

Ma hanno anche i loro lati negativi. Per molti, le sue continue dichiarazioni e i suoi commenti li hanno resi inefficaci e, per certi versi, controproducenti.

Papa Francesco rilasciava dichiarazioni ogni giorno, parlava costantemente. La sua loquacità derivava forse dall'essere argentino. Questo è un buon modo per comunicare e per relazionarsi, ma parlare troppo banalizza ciò che si sta dicendo. Ciò che dicevo finiva per diventare solo un'altra opinione, indipendentemente da quanto importante fosse la persona. E ciò che dice un Papa non dovrebbe essere solo un'opinione, ma qualcosa di molto più concreto.

Ovviamente, le dichiarazioni di un Papa non devono essere necessariamente e sempre urbi et orbi, ma chi le ascolta o le legge deve avere chiaro che "ciò" ha molto più peso di ciò che dice, ad esempio, un Primo Ministro. Pertanto, dovrebbero essere meno frequenti e concentrarsi su argomenti che stimolano la riflessione. [CONTINUA]