13 maggio 2025

Papa Leone XIV nel segno della discontinuità?


Roberto de Mattei (Corrispondenza Romana) - La fumata bianca si è levata a sorpresa dal comignolo della cappella Sistina alle 18.08 di giovedì 8 maggio, mentre le luci del crepuscolo illuminavano il colonnato del Bernini. Un’ora dopo, piazza San Pietro e via della Conciliazione erano gremite da oltre centomila persone, mentre quasi un miliardo erano collegate attraverso i media. La folla, come già era accaduto nel 1978 con Papa Wojtila, non ha immediatamente compreso il nome del nuovo Pontefice, annunciato dal cardinale Dominique Mamberti. L’applauso è esploso comunque lungo e fragoroso. La piazza acclamava il 267mo successore di san Pietro, il cardinale Robert Francis Prevost, che assumeva il nome di papa Leone XIV.

La prima impressione è la più importante, perché è intuitiva e si imprime nella memoria. Per questo, in un precedente articolo, chiedendoci quali sarebbero state le prime parole che il nuovo Papa avrebbe pronunciato dalla loggia della Basilica di San Pietro, scrivevamo: «Certamente, le parole e i gesti con cui il futuro Papa inaugurerà il pontificato, già riveleranno una linea di tendenza, offrendo un primo elemento di discernimento al sensus fidei del popolo cattolico. Qualunque nome egli prenda, il Pontefice eletto dal collegio cardinalizio vorrà porsi nel solco di Francesco o in discontinuità con il suo pontificato che, a detta di molti, ha costituito una catastrofe per la Chiesa?».

Abbiamo avuto una risposta, ed è stata nel segno della discontinuità, almeno per quanto riguarda quello stile di governo al quale Francesco aveva affidato il suo messaggio primario. La scelta di un nome così impegnativo, che evoca un Papa dal vasto magistero dottrinale, quale fu Leone XIII, ma anche Papi santi e combattenti, quali san Leone Magno e san Leone IX, è già una linea di tendenza. Altrettanto significativo è stato il modo in cui il nuovo Papa si è presentato al popolo di Roma. La sobrietà del tratto di Leone XIV si accompagnava al suo riconoscimento della dignità della Chiesa, alla quale, ha reso onore indossando le solenni vesti previste dal cerimoniale: la mozzetta rossa, la stola pontificale, la croce pettorale d’oro, ciò che non era accaduto 12 anni prima. [CONTINUA]

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