Miguel Cuartero (blog) - Nella sua rubrica sulla rivista Crux, "un papabile al giorno" il vaticanista John Allen jr si è dedicato, tra gli altri, al candidato francese Jean-Marc Aveline le cui quotazioni sono salite esponenzialmente negli ultimi giorni. In tutto il mondo si parla infatti del cardinale arcivescovo di Marsiglia e (da poco più di un mese) Presidente della Conferenza Episcopale Francese, come del naturale erede di papa Francesco, pronto a raccogliere le sfide sociali dell'accoglienza dei migranti, del cambiamento climatico e del dialogo interreligioso.
Nato in Algeria da genitori immigrati spagnoli, avrebbe le origini e l'esperienza adatte per incarnare il papa delle periferie e sostenere la causa dei migranti così come quella del dialogo serrato col mondo e la società islamica.
Un Francesco II con una certa somiglianza con papa Giovanni XXIII (sulla cui scia si è messo Francesco) per una perfetta continuità (tranne che nel carattere, dicono, più mite e dialogante di Bergoglio) col pontefice argentino. Per la somiglianza con Roncalli, in patria viene già chiamato Giovanni XXIV (tra l'altro riprendendo il nome di battesimo). Un nome (che è tutto un programma) che papa Francesco aveva "predetto" per il suo successore («dopo di me verrà Giovanni XXIV»).
Secondo Allen pur essendo progressista Aveline non è un estremista ne ideologico, essendosi opposto alla immigrazione incontrollata e avendo permesso le celebrazioni della Santa Messa in lingua latina. Molti cardinali sudamericani sarebbero ad ogni modo pronti a votarlo (bisogneebbe sentire cosa ne pensa Maradiaga "decano" dei cardinali del sud America) che elargirà suggerimenti e chiare indicazioni di voto ai confratelli tutti.
Purtroppo (per Aveline, per i francesi, per Macron e per i sostenitori di Francesco II o di Giovanni XXIV), John Allen jr evidenzia alcuni handicap che potrebbero penalizzare il cardinale francese
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