29 marzo 2025

Cosa direbbe oggi san Benedetto all'Europa (contro le armi)


Antonio Musarra (Avvenire) - Dal padre del monachesimo occidentale l’invito a ricostruire una società in crisi senza cedere alle tentazioni della violenza, della sopraffazione, della conquista, dell’isolamento.

Si potrebbe pensare che l’Europa odierna abbia poco o nulla a che spartire con Benedetto da Norcia di cui oggi le diverse comunità benedettine celebrano la ricorrenza della morte avvenuta il 21 marzo 547. Eppure, se l’idea stessa di un’identità europea ha ancora una qualche consistenza, lo si deve anche a quel monaco che, all’inizio del VI secolo, decise di rifugiarsi tra i monti per costruire non un impero, ma un modello. Lo fece con un motto – Ora et labora – che ancora oggi ci suona insieme familiare e misterioso. La Regola benedettina, vero e proprio pilastro della civiltà monastica occidentale, era tutto fuorché un manifesto spirituale astratto. Era una guida pratica, un manuale per fondare comunità autosufficienti, disciplinate e resilienti. Benedetto sapeva che non si costruisce nulla senza ordine e misura, senza una struttura capace di trasformare la precarietà in solidità. In questo, fu più stratega che mistico: seppe dare una forma durevole alla vita religiosa, fondò biblioteche, bonificò terre incolte e fornì alle generazioni future un metodo per attraversare il caos. E il caos non mancava.

Erano i tempi del tramonto della pars Occidentis dell’Impero, della disgregazione delle istituzioni romane, della vittoria del barbaricum. In questo scenario, la sua risposta non fu la nostalgia – com’era stato per il pagano Rutilio Namaziano, qualche decennio prima di lui – né la reazione, ma la costruzione. I suoi monasteri non furono dei rifugi, ma avamposti di un ordine possibile, in cui il tempo veniva restituito al lavoro e alla preghiera, dove la cultura si salvava perché considerata necessaria, e dove l’uomo trovava una misura che non fosse il puro arbitrio. Non male per un uomo mai spostatosi dall’Italia centrale. Eppure, la sua Regola si diffuse spontaneamente, fornendo un collante spirituale e culturale destinato a durare nei secoli. [CONTINUA]

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