David Cantagalli (Edizioni Cantagalli) - Dio esiste? Ieri come oggi, uomini e donne di ogni tempo, specie di fronte alle difficoltà e alle proprie fragilità, si sono posti questa domanda. Lo hanno fatto grandi santi e peccatori, credenti e atei, intellettuali e persone semplici.
Ed è proprio a partire da questo interrogativo profondo che nasce il nuovo libro del cardinale Robert Sarah. Ho posto al cardinale molte domande sull’esistenza e la reale presenza di Dio nella nostra vita, sul Suo apparente silenzio, sulla morte, sulla sofferenza, sul dolore, sulla gioia e su molto altro.
Dio esiste? È una domanda che nel cristianesimo trova la sua massima estensione e pienezza, perché proprio il cristianesimo ha la pretesa di affermare che l’esistenza di Dio non dipende da un convincimento personale e soggettivo, ideale ed emotivo, ma da un’esperienza reale, sensibile e intelligibile. La fede nasce da un evento che coglie di sorpresa e riempie di stupore.
Non si tratta di fare speculazioni teoriche o filosofiche, né di illudersi che un’entità astratta sia presente nella nostra mente o nel nostro cuore, confusa con il nulla che ci circonda. Si tratta di osservare la realtà, cioè sentire e vedere, e avere la ragionevole certezza che anche ciò che è invisibile esiste.
La percezione della realtà oggettiva che ci circonda, fatta anche di rapporti con le persone che incontriamo, muove il nostro cuore e la nostra mente verso un di più che attendiamo da sempre e che d’un tratto si mostra in tutta la sua bellezza e meraviglia: «Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno? di che? Rotta la diga t’inonda e ti sommerge» (Mario Luzi). Così rimaniamo meravigliati e stupiti, fermi, “bloccati” per un istante da quel di più che ricorda un’eternità conosciuta e dimenticata. Questa è la bellezza che salverà il mondo profetizzata nell’Idiota da Dostoevskij per bocca del Principe Miškin accusato da Ippolit di essere semplicemente innamorato. No, non si tratta di un sentimento, di un’illusione o di un’idea. Si tratta di un incontro, della scoperta che Dio esiste.
Credo che oggi, forse più di ieri, abbiamo tutti un forte bisogno di risposte chiare, fondate ed illuminate, di testimonianze tangibili, di incontri che rivelano l’esistenza e la presenza visibile di Dio. Come in Zaccheo, c’è in noi il desiderio di verità e di pienezza, abbiamo bisogno di “vedere Cristo” per colmare quella “mancanza” che costantemente ci ricorda che Dio esiste.
Ho chiesto al cardinale Sarah di scrivere questo libro perché sono convinto che, in un’epoca in cui molti sanciscono la fine della cristianità e la detronizzazione di Dio, in un tempo nel quale l’uomo naufraga nell’illusione di un nuovo senso della vita, all’insegna della provvisorietà e della compulsività, che tutto afferra e nulla possiede veramente, un uomo di Chiesa come lui e un laico come me abbiano la responsabilità di quelle «minoranze creative, cioè di uomini che nell’incontro con Cristo hanno trovato la perla preziosa, quella che dà valore a tutta la vita», che tanto stavano a cuore a Papa Benedetto XVI.
Ringrazio quindi il cardinale Robert Sarah per l’amicizia e la stima che mi concede e per aver accettato questa impresa con la consapevolezza condivisa che nulla dipende da noi
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