15 agosto 2024

Il cardinale Erdő: "La fede è la cosa più importante nella vita"


Deborah Castellano Lubov (Vatican News) - In un’intervista con i media vaticani, l’arcivescovo di Esztergom-Budapest offre un quadro del suo cammino personale in Ungheria dinanzi alla festa molto sentita di Santo Stefano e alla Solennità dell’Assunta. 

“La fede è la cosa più importante nella vita, allora servire la fede degli altri, trasmettere la fede, insegnare la fede e soprattutto amministrarla nella liturgia, sono le cose più grandi nella vita". Così il cardinale Peter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest, primate d’Ungheria, commenta la convinzione che ispirato la sua vocazione. In questa intervista con Radio Vaticana - Vatican News, il porporato racconta il suo personale cammino di fede, coltivato nella sua famiglia d'origine, nell’epoca del comunismo, e la devozione del suo popolo davanti alla Solennità dell’Assunta e alla Festa di Santo Stefano che in terra magiara si celebra il 20 agosto. Più della metà dell’Ungheria è cristiana, spiega, e dopo il regime comunista, la fede offre un seme di speranza in un'Europa che ha sempre più la tendenza di perdere le proprie radici. 

[...] Qual è il valore del celebrare la fede cristiana in modo pubblico e solenne, come nel caso di una festa come quella per Santo Stefano?

Pubblico e privato non sono separabili nella vita umana, nella vita delle società, perché le decisioni, anche private, possono avere una ripercussione alla società e viceversa. E poi lo spazio pubblico, le strade, le piazze, non rimangono mai vuote. Cioè non è possibile che non vi siano dei simboli che esprimono qualche visione del mondo. Anche durante il comunismo, c'erano tante statue, tante cose che esprimevano la visione del mondo comunista. In Albania, ad esempio, il dittatore Enver Hoxha aveva fatto costruire nel centro di Tirana per sé stesso una piramide. Quindi lo spazio pubblico non rimane completamente vuoto. E i simboli cristiani? Le chiese, per esempio, indicano che lunghe generazioni hanno riconosciuto che la vita quotidiana non è l'orizzonte supremo, ma c'è un orizzonte più alto che dà senso e valore alle piccole cose della nostra vita. Per cui è importante pensare ogni tanto almeno alle grandi feste, a questa realtà. 

[CONTINUA]

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