Giacomo Galeazzi (Interis) - Anno Santo per l’equità globale. Cancellare i debiti come strada da seguire per giungere alla pace. Papa Francesco, così come i suoi predecessori, lo ha chiesto per il Giubileo. Nella Bolla d’indizione dell’Anno Santo che la Chiesa cattolica sta per vivere il Pontefice mette nero su bianco questa richiesta. Una richiesta che trova spazio anche nel tema scelto per la prossima Giornata Mondiale della Pace, la 58ma, che si celebrerà il 1° gennaio 2025: “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace”. Il tema, riferisce l’agenzia missionaria Fides, manifesta una naturale consonanza con il senso biblico ed ecclesiale dell’anno giubilare. E si ispira in particolare alle lettere encicliche Laudato Si’ e Fratelli tutti, soprattutto attorno ai concetti di speranza e di perdono, cuore dell’Anno Santo. Una chiamata alla conversione volta non a condannare, ma a riconciliare e rappacificare”.
La riflessione sull’Anno Santo parte dall’osservazione della realtà dei conflitti e dei peccati sociali che affliggono l’umanità oggi. Guardando alla speranza insita nella tradizione giubilare della rimozione dei peccati/cancellazione dei debiti e alla riflessione dei Padri della Chiesa, potranno emergere orientamenti concreti. In grado di portare ad un cambiamento tanto necessario in ambito spirituale, morale, sociale, economico, ecologico e culturale. Del resto che le nazioni più sviluppate spendano miliardi ogni anno per lo smercio di armi è cosa risaputa. Lo certifica anche il Rapporto dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri). Nel 2023, con due guerre in corso ai confini dell’Europa, in tutto il pianeta si sono spesi in armamenti ben 2.443 miliardi di dollari (2.293 miliardi di euro). [CONTINUA]
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