Francesco Peloso (Domani) - Con la scelta del candidato alla vicepresidenza, si salda il fronte tradizionalista cristiano a sostegno del tycoon, dall’altra parte sta il cattolico Biden. La trazione evangelica della campagna di Trump. I temi chiave dell’aborto e delle migrazioni che possono risultare decisivi nella corsa per la Casa Bianca.
Il fattore religioso è da sempre uno degli aspetti centrali nella corsa per la conquista della casa Bianca, e potrebbe essere così anche questa volta. La scelta compiuta da Donald Trump di candidare James David Vance alla vicepresidenza, risulta infatti importante fra le altre cose per questa ragione.
Vance, 40 anni, è un cattolico convertito nel 2019, e rappresenta il pezzo che mancava alla grande alleanza conservatrice-tradizionalista che sostiene il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti.
La forza d'urto dell'elettorato che sta spingendo Trump, è infatti costituita dal blocco degli evangelici bianchi; era assente tuttavia da questa ondata - forte ma circoscritta - una voce espressione del cattolicesimo conservatore, tale da poter essere considerata un riferimento per la destra Cattolica e per il movimento "Pro-Life"(gli antiabortisti), storicamente ben radicato nei settori conservatori della Chiesa Cattolica italiana a stelle e strisce.
Ora, però, con il candidato «inviato da Dio», secondo uno degli slogan della campagna presidenziale di Donald Trump, ispirato dalla galassia evangelica, e il giovane cattolico neoconvertito quale suo possibile vice, la saldatura di fatto già esistente fra cattolici tradizionalisti e identitari e evangelici, diventa una realtà politica capace di brandire la Bibbia e il fucile, difendere a qualsiasi costo di confine nazionali dai flussi migratori promuovendo a tutta forza la famiglia - diffidando dai single e detestando le persone lgbt - e soprattutto di dire un no forte e chiaro all'aborto.
Dall'altra parte sta - per ora - il democratico Joe Biden, l'anziano presidente, cattolico anche lui, ma figlio dell'impostazione del Concilio Vaticano II. Il presidente non è favorevole all'aborto tuttavia difende il diritto di scelta delle donne ("pro choice"), tanto più dopo la sentenza della Corte Suprema, dominata da giudici nominati da Trump, che nel giugno del 2022 ha rovesciato lo storico pronunciamento della stessa Corte del 1973 con la quale si affermava il diritto di aborto a livello federale.
[CONTINUA].
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