03 maggio 2024

Parolin sulle riforme del Papa: «Nessuna inversione di marcia»


Roberta Pumpo (RomaSette) - Il cardinale Parolin alla presentazione del libro di Ingrao dedicato a «Cinque domande che agitano la Chiesa». Al centro, le «urgenze antropologiche» del nostro tempo. 

Quale futuro per le riforme intraprese da Papa Francesco? A questa domanda «se ne aggiunge una che suona per alcuni come minaccia, per altri come illusione: c’è il pericolo di un’inversione di marcia? Il discernimento, che non è semplicemente intuito ma frutto di una continua preghiera nello Spirito, indicherà, nel tempo disteso di chi sa essere paziente, come proseguire e cosa rendere istituzionale. Proprio perché è azione dello Spirito e quindi non ci potrà essere un’inversione di marcia». L’interrogativo è nel libro “Cinque domande che agitano la Chiesa” del vaticanista del Tg1 Ignazio Ingrao (Edizioni San Paolo); la risposta è del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, che mercoledì 24 aprile è intervenuto alla presentazione del volume, nella sede del ministero della Cultura.

L’autore prende spunto dal pontificato di Bergoglio che ha proiettato la Chiesa verso le periferie geografiche ed esistenziali aprendola a nuove domande e sfide. Definendo le riforme «processi irreversibili», si chiede anche se la Chiesa sia in grado di rispondere ai nuovi quesiti su inizio e fine vita e sulla questione del gender. «Tematiche importanti e bisognose di molta riflessione – ha detto Parolin -. Sono urgenze antropologiche». Per il padrone di casa, il ministro Gennaro Sangiuliano, «la Chiesa si riforma guardando alla sua millenaria capacità di rispondere al bisogno di metafisico. [CONTINUA]

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