Andrea Gagliarducci (Korazym) - Papa Francesco, intervistato per il quotidiano La Stampa dello scorso 29 gennaio è tornato a parlare del Conclave che lo ha eletto Papa. Ha riferito alcune informazioni conosciute, come gli applausi ricevuti dopo il suo discorso sulla Chiesa “in uscita”. Ha definito quegli applausi “senza precedenti” e ha detto: «Quel discorso è stata la mia condanna». E poi ha commentato: «Non mi rendevo conto della campagna che stava iniziando per eleggermi».
Le informazioni sulla campagna emergente per la sua elezione sono del tutto nuove. Almeno Papa Francesco non ne aveva parlato in precedenza. In realtà, c’erano state molte smentite quando Austen Ivereigh, nella sua biografia di Papa Francesco, The Great Reformer (Il Grande Riformatore), aveva parlato di un “Team Bergoglio” che avrebbe spinto per l’elezione di Bergoglio a Papa.
La polemica sul “Team Bergoglio” è nata da The Daily Telegraph, non certo un giornale cattolico o conservatore, e si è subito diffusa in tutta la blogosfera. Ivereigh sostiene che i cardinali che avevano sostenuto Bergoglio già nel 2015, come Cormac Murphy O’Connor, Walter Kasper e Karl Lehman, avevano imparato la lezione del 2005, si erano organizzati e, prima di tutto, «si erano assicurati il suo consenso» (significato, di Bergoglio). Secondo Ivereigh, lo stesso Bergoglio ha risposto che in una crisi del genere per la Chiesa, nessun cardinale avrebbe potuto rifiutare se interpellato. In un tweet (come si chiamavano allora), Ivereigh ha poi chiarito: «Si sono assicurati il suo consenso» (pag. 355). Si avrebbe dovuto leggere: «Credevano che non si sarebbe opposto alla sua elezione». Lo modificherà nelle prossime edizioni [CONTINUA]
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