Andrea Gagliarducci (Korazym) - Confusione dopo confusione. Il Dicastero per la Dottrina della Fede il 4 gennaio ha diffuso un Comunicato stampa, per spiegare Fiducia supplicans – la Dichiarazione dell’organismo curiale, che fu il dipartimento papale stabile di controllo dottrinale – che arrivò come una sorpresa natalizia anticipata, e sembrava non solo consentire, ma forse esigere, che i sacerdoti diano benedizioni alle coppie dello stesso sesso (e ad altre in ogni sorta di unione “irregolare”).
Il Comunicato stampa del 4 gennaio era di per sé una sorpresa. Non solo l’autore di Fiducia supplicans, il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, Cardinale Víctor Manuel Fernández, aveva insistito nel documento originale sul fatto che non ci sarebbero stati forniti ulteriori chiarimenti o istruzioni. Fernández aveva anche rilasciato diverse interviste in cui – tra altre cose – accusava coloro che si erano opposti alla Dichiarazione e/o avevano chiesto chiarimenti, di averla fraintesa, sia deliberatamente, sia per averla letta in un momento di cattivo umore. Mala leche – letteralmente “latte avariata” – era il colorito idioma della lingua spagnola che aveva utilizzato.
Era una strana posizione da assumere – per non dire “improbabile” – che richiedeva di credere che l’episcopato latino in ampie fasce del sud e dell’est del mondo, insieme alla leadership della più grande Chiesa sui iuris di rito non latino del mondo e ad una schiera di altri attraverso l’intero ampio spettro di opinioni e stato di vita nella Chiesa, avrebbero semplicemente accolto la Fiducia supplicans, mentre erano mal disposti.
Non importa. [CONTINUA]
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