Vaticano - Nel suo messaggio nella Solennità del Natale e in occasione della Benedizione "Urbi et Orbi", papa Francesco ha ricordato le zone di guerra e di conflitti, auspicando, con l'aiuto di Dio, un cammino di pace. Dall'Ucraina alla Terra Santa, dall'Africa alla "penisola coreana". «dire “sì” al Principe della pace significa dire “no” alla guerra, e questo con coraggio: dire “no” alla guerra, a ogni guerra, alla logica stessa della guerra, viaggio senza meta, sconfitta senza vincitori, follia senza scuse».
Cari fratelli e sorelle, buon Natale!
Lo sguardo e il cuore dei cristiani di tutto il mondo sono rivolti a Betlemme; lì, dove in questi giorni regnano dolore e silenzio, è risuonato l’annuncio atteso da secoli: «È nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» (Lc 2,11). Sono le parole dell’angelo nel cielo di Betlemme e sono rivolte anche a noi. Ci riempie di fiducia e di speranza sapere che il Signore è nato per noi; che la Parola eterna del Padre, il Dio infinito, ha fissato la sua dimora tra noi. Si è fatto carne, è venuto «ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14): ecco la notizia che cambia il corso della storia! [CONTINUA]
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