24 dicembre 2024

Siria, albero di Natale dato alle fiamme dagli islamisti. Proteste della comunità cristiana a Damasco


Lorenzo Cremonesi (Corriere della Sera) - Nella città di Hama un albero è stato dato alle fiamme e le croci del cimitero sono state distrutte. Le minoranze non sunnite hanno paura: «I fondamentalisti islamici ci minacciano, si fingono moderati».

Un albero di Natale dato alle fiamme in un piccolo villaggio presso la città di Hama nelle ultime ore innesta manifestazioni spontanee tra la comunità cristiana nella capitale. Ancora a Hama sono state distrutte le croci nel cimitero cristiano e un gruppo di guerriglieri ha sparato con i mitra nella cattedrale greca-ortodossa. «Difendiamo i diritti dei cristiani», scandisce la folla a Bab Tuma, il quartiere cristiano nella città vecchia di Damasco, dove la gente si dirige protestando verso il Patriarcato ortodosso di Bab Chargi.

Sono tutti segnali di inquietudine e nervosismo. In realtà le minoranze non sunnite hanno paura. I cristiani sin dai primi anni Settanta del Novecento si erano uniti in difesa della dittatura laica del clan Assad. Tra loro c’erano anche militari, agenti della famigerata polizia segreta e della Shabiha, la milizia paramilitare tristemente celebre per le sue crudeltà nella repressione contro le rivolte innescate dalla «primavera araba» iniziata nel 2011. E oggi la paura è palpabile. «Tanti, tantissimi tra noi vorrebbero emigrare. I fondamentalisti islamici ci minacciano. Adesso si fingono moderati. Ma presto riveleranno il loro vero volto intransigente», ci dice un giovane ventenne di guardia alla chiesa del patriarcato latino. Le stesse voci si raccolgono tra i negozianti [CONTINUA]

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