Franca Giansoldati (Il Messaggero) - Papa Francesco è stanco. Dopo aver portato a termine la trasferta ad Ajaccio, baciato decine di ragazzini durante la giornata, tenuto discorsi pubblici in città, celebrato una partecipatissima messa e incontrato in una saletta dell'aeroporto il presidente francese Macron con il quale si è intrattenuto a parlare per ben 45 minuti senza alcun cedimento, è salito sull'aereo e davanti ai giornalisti e ha improvvisamente deciso di dare forfait alla tradizionale conferenza stampa in volo. E' la prima volta che accade una cosa del genere e lui stesso non ha fornito alcuna spiegazione.
Il suo respiro amplificato dagli altoparlanti interni nelle pochissime battute fatte al microfono dopo il decollo dell'aereo Air Corsica, è risultato particolarmente pesante, come se fosse in forte affanno, facendo pensare ad una stanchezza accumulata e divenuta insopportabile al punto da declinare il momento di scambio di domande e risposte libere in volo.
Stavolta lo avrebbero aspettato domande scomode, come per esempio la richiesta di spiegare perché, la scorsa settimana non è voluto andare a Notre Dame a Parigi, oppure se è davvero convinto che a Gaza sia in corso un genocidio, come ha fatto intendere in un libro intervista di recente pubblicazione in cui ha incoraggiato la comunità internazionale a svolgere una rigorosa indagine.
[...] Alla vigilia del suo 88esimo compleanno (che compirà il 17 dicembre) Papa Bergoglio nonostante la defaillance del volo di ritorno e del giallo sulla sua salute effettiva si prepara per aprire la Porta Santa il 24 dicembre e affrontare un anno fittissimo di impegni. [CONTINUA]
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