Luca Volonté (La Nuova BQ) - Enoch Burke, l'insegnante irlandese di lingua tedesca della scuola anglicana Wilson's Hospital School di Dublino, già sospeso dall’incarico e licenziato per essersi rifiutato nel 2022 di chiamare uno studente "in transizione" con il pronome "loro", è stato incarcerato per la terza volta in due anni. A pochi chilometri da noi, nella nostra Europa, tutti tacciono a fronte di questa persecuzione causata dalla difesa delle proprie convinzioni bibliche.
Non solo l’Irlanda è in guerra totale contro le proprie radici cristiane, l’indifferenza ed il silenzio di Bruxelles sulla vicenda, dimostrano la complicità anticristiana delle istituzioni europee.
Il calvario di Burke è iniziato nel 2022, quando la preside della scuola, Niamh McShane, ha informato il personale che uno studente era in "transizione" e che avrebbero dovuto riferirsi allo studente con un nuovo nome e il pronome "loro".
Burke aveva messo in chiaro il suo rifiuto all’uso di pronomi corretti, perché si opponeva al transgenderismo, forte delle sue convinzioni religiose cristiane evangeliche. Il 22 agosto di quell'anno, la scuola mise Burke in congedo amministrativo con piena retribuzione, in attesa di un'azione disciplinare, a seguito di un ennesimo diverbio pubblico. [CONTINUA]
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