10 giugno 2024

Il Papa: ci vuole molto più coraggio a fare la pace che la guerra


 Avvenire - Ci vuole molto più coraggio a fare la pace che la guerra. Il Papa è tornato a chiedere con forza la fine dei conflitti che insanguinano il mondo. Lo ha fatto a margine dell’Angelus, nel decimo anniversario, che ricorreva sabato scorso, «dell’Invocazione della pace in Vaticano, alla quale erano presenti il compianto presidente israeliano Shimon Peres, e quello palestinese, Abu Mazen. 

Quell’incontro – ha aggiunto il Pontefice affacciato dal Palazzo apostolico in piazza San Pietro - ci testimonia che stringersi la mano è possibile, e che per fare la pace ci vuole coraggio, molto più coraggio che per fare la guerra. Pertanto – ha aggiunto Francesco - incoraggio i negoziati in corso tra le parti, anche se non sono facili, ed auspico che le proposte di pace, per il cessate-il-fuoco su tutti i fronti e per la liberazione degli ostaggi, vengano subito accettate per il bene dei palestinesi e degli israeliani».

A tal proposito, l’11 giugno in Giordania si terrà una conferenza internazionale sulla situazione umanitaria a Gaza, convocata dal re di Giordania, dal presidente dell’Egitto e dal segretario generale delle Nazioni Unite. «Mentre li ringrazio per questa importante iniziativa – ha sottolineato il Papa - incoraggio la comunità internazionale ad agire urgentemente, con ogni mezzo, per soccorrere la popolazione di Gaza stremata dalla guerra. Gli aiuti umanitari devono poter arrivare a chi ne ha bisogno, e nessuno lo può impedire». 

Ma lo sguardo sul conflitto mediorientale non deve far dimenticare «il martoriato popolo ucraino, che più soffre e più anela alla pace». Vi siamo vicini, ha aggiunto il Pontefice salutando gli insegnanti del Ginnasio “San Giovanni Paolo II” di Kiev incoraggiati «nella loro missione educativa in questo tempo così difficile e doloroso». [CONTINUA]

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