Andrea Zambrani (La Nuova BQ) - Dopo l’ubriacatura dei venerdì di Ramadan in parrocchia, non poteva mancare il vescovo che presta la parrocchia ai musulmani che per un giorno diventa casa dell’Islam. È successo a Brindisi dove nella Parrocchia San Carlo Gesù è andato in scena l’evento più clamoroso di questa ultima tornata di “cattoislamismo”: il vescovo e l’imam, tutti assieme in parrocchia per festeggiare la fine del Ramadan e con loro pure l’Anpi e l’Arci. Che cosa c’entrino con questo evento l’associazione dei combattenti partigiani comunisti e la nota associazione ricreativa, sempre di derivazione comunista, è presto detto: ormai l’islamocomunismo si mescola volentieri ai buoni propositi del dialogo interreligioso dove a fare la figura dei gonzi sono sempre i cattolici.
Infatti, l’imam che ha partecipato al pasto domenicale, si scopre che è stato pure un candidato del Partito Democratico alle ultime elezioni amministrative del 2023. Oggi è imam e la sua attività politica precedente non deve aver creato alcun problema ai padroni di casa, cioè il parroco e il vescovo di Brindisi Giovanni Intini.
Tutto è chiaro fin dalla locandina di invito: «La comunità musulmana è onorata di invitarti alla Festa di Ramadan». Qualcuno potrebbe pensare che l’evento si svolgerà in un luogo che i musulmani della città pugliese hanno come ritrovo, ma qui casca l’asino: no, la location è proprio la parrocchia di San Carlo. Il curioso corto circuito che ne esce è quello per il quale non è la parrocchia a invitare i musulmani, ma i musulmani a invitare in parrocchia i cristiani. In casa loro. Un vero e proprio regalo fatto agli islamici, almeno per quel giorno, domenica, giorno dedicato al Signore. Un luogo che per un giorno diventa di conquista dell’Islam e sappiamo che cosa significhi questo nella testa di un musulmano, anche non necessariamente radicale o osservante. [CONTINUA]
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