03 febbraio 2025

Perù. Il sospetto di una lotta tra vescovi dietro il caso Cipriani


Nico Spuntoni (La Nuova BQ) - Ha il sapore della rivalsa l'attacco della conferenza episcopale del Perù, che si accoda a uno scoop sui presunti abusi dell'arcivescovo di Lima. Che si professa innocente e replica punto per punto ai media e ai confratelli.

È guerra nella Chiesa in Perù. La notizia data dal quotidiano spagnolo El País sull'esistenza di un'accusa di abusi sessuali attribuiti al cardinale Juan Luis Cipriani Thorne sta provocando un vero terremoto. Il corrispondente vaticano Iñigo Domínguez ha riferito che l'arcivescovo emerito di Lima è stato accusato di aver toccato e baciato un minorenne (all'epoca dei fatti aveva tra i 16 e i 17 anni) nel 1983. La presunta vittima, ora ultracinquantenne, ha denunciato l'episodio in una lettera scritta al Papa nel 2018 a cui è seguita l'imposizione di misure disciplinari al cardinale successivamente alla sua rinuncia al governo dell'arcidiocesi nel 2019.

Una circostanza confermata dalla Sala Stampa della Santa Sede che ha spiegato come «dopo l’accettazione della sua rinuncia da arcivescovo di Lima» a Cipriani sia stato «imposto un precetto penale con alcune misure disciplinari relative alla sua attività pubblica, al luogo di residenza e all’uso delle insegne» da lui accettato e firmato.

Il direttore della Sala Stampa Matteo Bruni ha inoltre precisato che «benché in occasioni specifiche siano stati accordati alcuni permessi per venire incontro a richieste dovute all’età e alla situazione familiare del cardinale, allo stato attuale, tale precetto risulta essere ancora in vigore».

Un chiarimento arrivato dopo che El País aveva denunciato il conferimento pubblico di una decorazione all'arcivescovo emerito da parte del sindaco di Lima, Rafael López Aliaga avvenuto il 17 gennaio. [CONTINUA]

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