Avvenire - Irruzione nella sede di Kabul della emittente che mandava in onda lezioni e programmi di istruzione in tutto il Paese. La fondatrice è Hamida Aman, giornalista afghana ora residente a Parigi.
Una radio gestita da donne per le donne. Nell'Afghanistan dei taleban era un baluardo di resistenza, seppur sempre in bilico. Così oggi è calata la scure della censura: le autorità talebane hanno ordinato una irruzione nella sede di Kabul, conclusasi con l'arresto di due dipendenti, entrambi uomini. Lo ha reso noto la stessa emittente in una dichiarazione, mentre il ministero dell'informazione ha annunciato che le operazioni della radio sono state sospese.
«Ufficiali della Direzione generale dell'intelligence (Gdi) assistiti da rappresentanti del Ministero dell'informazione e della cultura hanno fatto irruzione oggi nel complesso di Begum a Kabul», si legge nella nota di Radio Begum, chiedendo il rapido rilascio del suo personale.
Secondo i talebani, la stazione è stata chiusa per «violazione delle norme di trasmissione» e per la diffusione di contenuti di reti televisive straniere: un'accusa pesantissima per chi sostiene che tutto ciò che viene dall'esterno è fonte di corruzione. Il ministero ha accusato Radio Begum di aver abusato della sua licenza e ha affermato che le sue trasmissioni rimarranno sospese in attesa di ulteriori indagini. [CONTINUA]
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