Miguel Cuartero (Interris) - Durante la conferenza stampa sul volo di ritorno dal suo primo viaggio apostolico, papa Leone ha suggerito la lettura di un libro. In quel piccolo libro, ha affermato, è raccolta la sua spiritualità.Rispondendo alla domanda della giornalista Cindy Wooden riguardo alla reazione e ai sentimenti provati durante il Conclave che lo ha eletto Sommo Pontefice, il santo Padre Leone XIV ha affermato che ciò che lo ha sempre guidato in ogni situazione è l’affidarsi completamente alla volontà di Dio. Un atteggiamento che lo ha guidato per molti anni, durante i tempi di missione e nei momenti più difficili e delicati della sua vita. Questo atteggiamento di affidamento è il messaggio di un libro che lo ha segnato e guidato al punto di consigliarne la lettura per conoscere la sua personale spiritualità.
Le parole di Leone XIV
Ecco le parole del Pontefice: “Uno di voi, che è un giornalista tedesco qui mi ha detto l’altro giorno: mi dica un libro, oltre a Sant’Agostino, che noi potremmo leggere per capire chi è Prevost. Ce ne sono tanti, ma uno di questi è un libro che si chiama ‘La pratica della presenza di Dio’. È un libro davvero semplice, di qualcuno che non firma neanche con il suo cognome, fratel Lawrence, scritto molti anni fa. Ma descrive un tipo di preghiera e spiritualità con cui uno semplicemente dona la sua vita al Signore e permette al Signore di guidarlo. Se volete sapere qualcosa su di di me, di quella che è stata la mia spiritualità per molti anni, in mezzo a grandi sfide, vivendo in Perù durante gli anni del terrorismo, essendo chiamato al servizio in posti in cui mai avrei pensato che sarei stato chiamato a servire. Io confido in Dio e questo messaggio è qualcosa che condivido con tutte le persone”. Il libro citato – pubblicato per la prima volta nel 1692 da padre Joseph de Beaufort – è una raccolta di lettere, testimonianze e detti di fra Lorenzo, al secolo Nicolas Herman. Il libro ebbe un immediato successo e venne ristampato e tradotto in diverse lingue lungo gli anni.
Chi era fra Lorenzo della Risurrezione
Nicolas Herman nasce nel 1614 a Hériménil, comune della Lorena, nel Nord-Est della Francia. Durante la Guerra dei Trent’anni si arruola nelle file dell’esercito francese ma dopo tre anni di servizio è costretto a posare le armi a causa delle ferite subite nei combattimenti. È in quel momento di sofferenza che, a seguito di una illuminazione, decide di donare la sua vita a Dio. Fu la visione di un albero spoglio, in attesa della primavera, che lo fece desiderare ardentemente un cambiamento totale di vita e una rinascita spirituale. Dopo un tentativo di ritirarsi nella vita eremitica e un tempo di lavoro a Parigi, nel 1640 entra nell’ordine dei carmelitani scalzi di Parigi, seguendo le orme di un suo zio carmelitano; dopo due anni di noviziato, fa i voti solenni assumendo il nome religioso di fra Lorenzo della Risurrezione. Nel convento si occupa dei lavori più umili e faticosi come la cucina – ruolo che ricoprirà per quindici anni servendo ogni giorno più di cento persone –, il lavoro di calzolaio, addetto alla bottega e al magazzino.
La pace interiore
Dopo dieci anni di crisi spirituale trova finalmente la pace interiore nell’abbandono totale alla volontà di Dio. Nei suoi ultimi anni coltiva l’amicizia spirituale con molti fedeli che si rivolgono a lui per una direzione e un conforto. Nonostante le infermità e le sofferenze fisiche si distingue per la sua umiltà e la sua profonda amicizia con Dio. [CONTINUA]

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