Valentina Villano [Korazym] – Dal 14 febbraio scorso, il mondo è in trepidante attesa per le sorti del nostro amatissimo Papa Francesco, ricoverato al Gemelli per una bronchite finita male. Tanti fedeli si sono raccolti in preghiera intorno alla statua di San Giovanni Paolo II, al centro dell’ingresso del sopra citato Policlinico, dove il Santo Padre da un mese ha trasferito la sua dimora. Non solo fedeli, ma soprattutto “accampamenti” giornalistici accreditati e non, hanno provato, da quel momento, a reclutare affannosamente informazioni relative allo stato attuale del Santo Padre.
Qualcuno, incautamente, cercando sicuramente di accaparrarsi follower, si è divertito a dare notizie sulla morte del Papa. Evidentemente la mancanza di fotografie che ritraggono il Santo Padre allettato, è stato terreno fertile a queste becere illazioni.
Questa sera, finalmente, la Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso la prima foto che ritrae Papa Francesco dal momento del ricovero il 14 febbraio scorso, con la didascalia: “Questa mattina Papa Francesco ha concelebrato la Santa Messa nella cappella dell’appartamento al decimo piano del Policlinico Gemelli”.
La Santa Sede si è deliberatamente blindata; poche, ripetitive e marginali informazioni hanno caratterizzato i famigerati bollettini quotidiani. È la prima volta nella storia della comunicazione della Santa Sede assistere a quest’imbarazzante fuggi fuggi generale. La comunicazione, che per antonomasia rappresenta il ponte di collegamento tra sé e l’altro, diventa in questo momento un muro invalicabile, nella migliore delle ipotesi e nella peggiore abbiamo assistito ad un unico e solo briefing monopolizzato dal Prof. Sergio Alfieri, che a gran voce ci tenne a sottolineare l’importanza dell’infermiere personale di Papa Francesco. [CONTINUA]
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