Salvatore Cernuzio (Vatican News) -Francesco celebra i Secondi Vespri della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani nella Basilica di San Paolo e, ricordando la coincidenza, quest'anno, della celebrazione pasquale nello stesso giorno nei calendari giuliano e gregoriano e il 1.700 anniversario del primo Concilio ecumenico di Nicea, torna a ribadire l'appello per un "passo decisivo" per l'unità: la stessa data per la Pasqua.
Il Giubileo della Speranza e i 1.700 anni del primo grande Concilio ecumenico, il Concilio di Nicea, quello in cui i Padri approvarono il Credo recitato ogni domenica da molti cristiani. Poi la Pasqua che cade lo stesso giorno nel calendario gregoriano e giuliano. È un anno speciale, il 2025, per le confessioni cristiane che oggi, 25 gennaio, celebrano la Settimana di preghiera dedicata all’unità. Un’unità che Francesco, durante i tradizionali secondi Vespri nella Basilica di San Paolo, auspica che non vada perduta, ma che anzi si rafforzi e giunga a un “passo decisivo”: la scelta di una data comune per la Pasqua.
La Chiesa cattolica è disposta ad accettare la data che tutti vogliono fare: una data dell’unità. [...]
Suo augurio è che questo anniversario di Nicea sia “un richiamo a perseverare nel cammino verso l’unità”. “Provvidenzialmente”, poi, la domenica del 20 aprile 2025 sia cattolici che ortodossi celebreranno la Pasqua nello stesso giorno. Una data comune, dopo 11 anni, nel calendario gregoriano (Occidente) e in quello giuliano (Oriente), come se la Chiesa fosse ancora indivisa.
Un’occasione unica, in vista della quale Papa Francesco rinnova l’appello “affinché questa coincidenza serva da richiamo a tutti i cristiani a compiere un passo decisivo verso l’unità, intorno a una data comune per la Pasqua”. “Questo è il tempo di confermare la nostra professione di fede nell’unico Dio e di trovare in Cristo Gesù la via dell’unità”, conclude il Vescovo di Roma. [CONTINUA]
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