Franca Giansoldati (Il Messaggero) - «Tutti sono i benvenuti. Sono in calendario come molti altri». Il Vaticano, per bocca di monsignor Rino Fisichella, organizzatore dell'Anno Santo, conferma il passo storico. Per la prima volta un evento specifico sarà dedicato agli omosessuali cattolici e alle persone Lgbt. L'iniziativa è partita dalla Tenda di Gionata, associazione nata nel marzo 2018, che in passato aveva denunciato«fattacci omofobi», addirittura l'interruzione di una messa «arcobaleno» da parte di gruppi di «fanatici reazionari». Nel contesto del Giubileo auspica che la musica cambi davvero anche se dopo l'ultimo sinodo celebrato in Vaticano più che proseguire nella linea delle porte aperte a tutti, tante speranze si sono raffreddate. L'iniziativa benedetta oltre che dal Papa anche dal presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, viene commentata positivamente da altre associazioni.
«Ogni iniziativa volta ad accogliere le persone Lgbtqia+ e a superare gli ostacoli che esse incontrano nell'esercizio pieno dei propri diritti, anche quelli di una vita spirituale, non può che essere accolta da noi con plauso ed entusiasmo. Tuttavia, in tempi in cui le narrazioni spesso hanno la meglio sui fatti, non vorremmo che questa storia avesse la meglio sulle tante evidenze che ancora ci raccontano di mondi religiosi, il mondo cattolico in questo caso, ostili alle persone Lgbtqia+ e impegnati quotidianamente nella diffusione di discorsi e azioni d'odio che riguardano le nostre soggettività» ha detto all'Ansa Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. «È sotto gli occhi di tutti - aggiunge - la sovrapposizione, soprattutto in politica e in particolare in questo governo, tra la rappresentanza cattolica e chi, nei fatti, nega i diritti delle persone Lgbtqia+.
Sono ancora i cattolici oggi i politici più ostili all'esercizio delle nostre libertà, così come di molte libertà legate alla dignità delle persone e all'autodeterminazione sui propri corpi, dal fine vita all'interruzione volontaria di gravidanza. E questi restano fatti difficilmente superabili con un pellegrinaggio, per quanto benvenuto e positivo di per sé».
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Il Movimento Trans da parte sua, si augura che «il pellegrinaggio non sia solo di facciata», poichè, afferma Roberta Parigiani, segretario politico del Movimento identità trans, «il contrasto e l'apertura all'ascolto dev'essere un atto quotidiano». Fa eco Rosario Coco, presidente di Gaynet: «A partire dal Giubileo - è il suo invito -, si archivi la retorica del Gender e si arrivi a una posizione chiara contro le pratiche di conversione e la criminalizzazione dell'omosessualità e delle persone trans nel mondo». La giornata del 6 settembre si annuncia comunque densa e carica di premesse. Sarà preceduta la sera da una veglia, l'indomani è previsto l'attraversamento della Porta Santa e quindi una messa nella chiesa ignaziana del Gesù, in pieno centro a Roma, dove già da tempo è attivo un servizio pastorale per le persone Lgbt. Qui saranno accolti i pellegrini con i loro genitori [CONTINUA]
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