19 agosto 2024

Senza più fede: edicole mariane prestate all'arte contemporanea


A Parabita, provincia di Lecce, va in scena una mostra permanente di arte contemporanea che mira a “rigenerare le edicole votive del Salento” trascurate e abbandonate ormai all'incuria e all'intemperie. 
La mostra prende il nome di “Votiva” e vi partecipano sedici artisti italiani e internazionali. Lo scopo, si dice, è innescare "nuove pratiche di inclusione e vicinanza".

«L’esposizione, a cura di Laura Perrone e Flaminia Bonino, con la direzione artistica di Giovanni Lamorgese, costituisce il progetto pilota di “Parabita per il Contemporaneo”, programma concepito dal Sindaco di Parabita, Stefano Prete, e finalizzato all’esplorazione dei possibili innesti tra arte contemporanea, folklore e territorio» (https://www.artribune.com/).

Il progetto punta a occupare le edicole, sorte per scopi religiosi come un riflesso urbanistico della fede e della pietà popolare, per sostituire le immagini sacre di santi e madonne con simboli e oggetti presi dall’immaginario degli artisti. Si mescolano immagine mitologiche, simbologie, astrattismo, temi sociali e riflessi religiosi presi in prestito dal cristianesimo.

È il segno della scomparsa della fede popolare una volta incarnata, tangibile e visibile negli spazi pubblici. Dunque, o la fede è scomparsa o ha smesso di emergere fuori dalle abitazioni private e dalle sacrestie. Su Il Foglio il commento critico di Camillo Langone. 

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Assunta, Maria Assunta, sacrilegio nel Sud del Sud dei Santi! A Parabita (Lecce), a pochi chilometri dal paese natale di San Giuseppe da Copertino e proprio in questo giorno mariano, si possono vedere le edicole votive vuote di Madonne e Santi e riempite di feticci. 

Un abisso della desolazione denominato “Votiva”. Una collezione di profanazioni nell’ambito di “Parabita per il Contemporaneo” perché nella Provincia della Provincia degli Apostati, delle curatrici interculturali e dei sindaci democratici, impera un’idea di arte contemporanea come sinonimo di arte atea. 

Ecco pertanto un’arte saprofita, parassita, le opere di 16 cuculi dei tabernacoli: l’idolo senza senso e coerentemente senza titolo di Mimmo Paladino, il blasfemo “Dio Cubo” di Francesco Arena, il consueto vaniloquio di Michelangelo Pistoletto, gli amuleti fattucchiereschi di Claudia Losi, l’Annunciazione bestiale (al posto dell’angelo un lupo) di Chiara Camoni… 

Proprio vero che “gli altari abbandonati vengono occupati dai demoni” (Ernst Jünger). Assunta, Maria Assunta, prega per me che non ti abbandono, che cerco sempre la tua icona.

1 commento:

  1. Signore abbi misericordia di noi e del mondo intero 🙏

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