Roberto de Mattei (Corrispondenza Romana) - La Conferenza episcopale della regione del Nordafrica (Cerna) riunita a Rabat, in Marocco, dall’11 al 15 gennaio, ha approvato la Dichiarazione Fiducia supplicans (vedi qui), stabilendo, a proposito della «pratica pastorale delle benedizioni», che è possibile dare la benedizione non solo individualmente, ma anche alle persone «in una situazione irregolare», che si presentano insieme domandandola, purché questo «non crei confusione per gli interessati stessi o per altri». Questa presa di posizione ha incrinato l’unanimità che si era creata attorno al comunicato del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar, firmato dal cardinale Fridolin Ambongo, in cui i vescovi africani manifestavano una netta opposizione al documento del cardinale Víctor Manuel Fernández.
Il cardinale Robert Sarah, in un messaggio del 6 gennaio, aveva incoraggiato le«conferenze episcopali nazionali o regionali e ogni vescovo del mondo a seguire l’esempio dei vescovi africani: “Facendo così – spiegava – non ci opponiamo a papa Francesco, ma ci opponiamo fermamente e radicalmente a un’eresia che mina gravemente la Chiesa, Corpo di Cristo, perché contraria alla fede cattolica e alla Tradizione».Il cardinale Ambongo, che oltre ad essere presidente della Conferenza episcopale dell’Africa, è anche membro del gruppo di cardinali (G9) che consiglia il Pontefice, in un incontro avvenuto il 16 gennaio con papa Francesco e con il cardinale Fernández, ha ribadito l’opposizione dei vescovi africani a ogni forma di benedizione di devianze sessuali. [CONTINUA]
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