Quanto sta avvenendo nel Golfo potrebbe costituire il primo atto della temuta escalation in Medio Oriente.
Dario Salvi (Asia News) - I raid aerei Usa e britannici contro i ribelli filo-iraniani primo atto di un possibile allargamento della guerra. Una operazione in risposta agli assalti alle navi dirette nel mar Rosso dei ribelli.
Mons. Martinelli: difficoltà a raggiungere “un equilibrio stabile”, resta la “grande preoccupazione” per la situazione in Terra Santa. In Yemen “continua il lavoro delle suore per poveri e ammalati”. L’escalation innescata, da un lato, dagli attacchi Houthi contro le navi mercantili dirette verso il mar Rosso e la risposta di Washington e Londra con il massiccio bombardamento contro postazioni dei ribelli filo-iraniani “può rendere più difficile la ripresa dello Yemen”. È quanto sottolinea ad AsiaNews mons. Paolo Martinelli, vicario apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), secondo cui il tentativo di rinascita di un Paese travolto da anni di guerra sanguinosa e dimenticata resta “comunque necessariamente lento”. “Nonostante la buona volontà di tanta gente - prosegue - permane la difficoltà obiettiva di trovare un equilibrio stabile delle forze in gioco, per una definitiva ripartenza. [CONTINUA]
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