16 gennaio 2024

Cristo il grande assente. Il cambio di passo


Andrea Gagliarducci (Korazym) - Il Presidente argentino Juan Domingo Peron pensava che il popolo fosse come il Parlamento. A suo avviso, un leader che desiderava mantenere il potere doveva “adattarsi” al popolo. Peron avrebbe lanciato idee legislative, avrebbe osservato le reazioni e avrebbe adattato tutto di conseguenza. Si è detto spesso, che Papa Francesco è un peronista.

In ogni caso, Papa Francesco presenta alcuni tratti caratteristici di quel movimento politico. Il suo lanciare dei palloncini di prova è una di queste caratteristiche. Valuta anche le reazioni e, a volte all’improvviso, cambia rotta in base a ciò che vede. È accaduto abbastanza spesso e con problematiche abbastanza grandi, da renderlo anche una caratteristica di questo pontificato.

Pensate a come Papa Francesco ha gestito la questione delle donne diaconi: con due commissioni, ma senza dibattito. Sulle riforme finanziarie ha ballato: a volte facendo due passi avanti e uno indietro, a volte due passi indietro e uno avanti. Anche l’ultimo processo vaticano è stato caratterizzato dal fatto, che il Papa ha proceduto con aggiustamenti:

1. Ha chiesto al Cardinal Becciu di dimettersi da tutto, anche dalle prerogative cardinalizie.

2. Ha permesso che lo stesso cardinale fosse processato.

3. Andò a trovarlo a casa il Giovedì Santo e poi chiese a Becciu di partecipare ad eventi pubblici che coinvolgessero membri del Collegio cardanalizio, senza mai restituirgli le sue prerogative cardinalizie.


[CONTINUA]

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