06 marzo 2025

Badilla. Conclave, dimissioni papali e possibili candidati dopo Francesco


Luis  Badilla (MiL) - Sabato 22 febbraio, due cardinali di Curia, Parolin, Segretario di stato e Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, al medesimo tempo, hanno provato a fermare quanto gira sulla possibile rinuncia di Francesco, a volte anticipata come imminente. Vatican News, sito vaticano ufficiale, così presenta le reazioni: "Il cardinale segretario di Stato in una intervista al Corriere della Sera afferma: “le uniche cose che contano sono la salute del Papa, la sua ripresa e il suo ritorno in Vaticano. E il cardinale Fernandez, Prefetto della Dottrina della Fede, risponde a La Nación: non hanno senso le pressioni per una rinuncia. (Fonte)

Parolin. “Mi sembrano tutte inutili speculazioni. Ora stiamo pensando alla salute del Santo Padre, alla sua ripresa, al suo ritorno in Vaticano: queste sono le uniche cose che contano. Sinceramente, devo dire che non conosco se ci sono manovre del genere e cerco, in ogni caso, di restarne fuori. D'altra parte, penso sia abbastanza normale che in queste situazioni si possano diffondere voci incontrollate o venga pronunciato qualche commento fuori luogo: non è certo la prima volta che accade. Non credo però che ci sia alcun movimento particolare, e finora non ho sentito niente del genere”.

Fernández. Intanto il cardinale Víctor Manuel Fernández, intervistato dal quotidiano argentino La Nación, afferma che “non ha senso che alcuni gruppi facciano pressioni per una rinuncia. Lo hanno già fatto diverse volte negli ultimi anni, e questa può essere solo una decisione completamente libera del Santo Padre, perché sia valida. Non vedo un clima da preconclave, non vedo parlare di un possibile successore più di quanto si facesse un anno fa, cioè niente di speciale.”.

Eppure c’è clima di successione

Nonostante le parole di questi due importanti prelati, e di altri numerosi vescovi in giro per il mondo, nei dintorni dello SCV e negli ambienti di potere principalmente occidentali, il clima di successione papale è palese e innegabile.

La ragione è una sola: il Pontefice regnante, Jorge Mario Bergoglio, ha 88 anni, diverse malattie croniche e degenerative e, in questo suo quarto ricovero, piuttosto lungo, come i suoi medici hanno detto lo scorso 21 febbraio, la situazione clinica è pericolosa e lo sarà sempre. Il suo chirurgo Sergio Alfieri è stato cristallino e onesto, forse brutale, ma è stato Francesco stesso a chiedere al suo medico totale trasparenza: il Papa è qui sotto le nostre cure per arginare una crisi acuta e poi tornerà a Santa Marta ma sempre con le sue patologie croniche (e degenerative).

In queste poche parole c’è un’unica verità possibile sulle condizioni di salute di Papa Francesco: Papa Bergoglio è entrato in una fase terminale sotto rischio permanente. Niente di più e niente di meno. Il resto - non poco! - corvi, complotti, fake news, manovre, dire-per-non-dire, rivelazioni, indiscrezioni, ecc. sono ingredienti per condire il piatto mediatico o forse per sdrammatizzare le circostanze attuali, e cioè: Papa Francesco è in una condizione di salute terminale.

Verso l’11.mo Conclave dal 1900

Ormai si ha la sensazione, una percezione incontestabile, e per la prima volta negli ultimi 12 anni, che il pontificato di Papa Bergoglio, sostanzialmente è finito e non necessariamente per decesso bensì per impedimento fisiologico del Papa. Riesce difficilissimo immaginare minimamente che il Santo Padre possa ritornare a Santa Marta e riprendere la sua vita pastorale come se niente fosse.

Tutto quanto si riesce vedere e a sapere, anche pubblicamente, semina numerosi indizi su una graduale configurazione di uno scenario speciale che può precipitare in qualsiasi momento in pochi secondi: il Pontefice che riesce ad andare avanti con la sua cagionevole salute di ferro, ma impedito di esercitare e presiedere la sua missione e il suo magistero, sono una possibilità molto improbabile.

Papa Bergoglio che decide di rendere effettiva la sua lettera di rinuncia consegnata alla Segreteria di stato nel marzo 2013, è un evento poco probabile proprio per la gravità delle condizioni di salute del Pontefice.

Così, la Chiesa Cattolica per l’undicesima volta dall’inizio del 1900 potrebbe dover affrontare un altro Conclave per dare un Successore alla Cattedra di Pietro. [CONTINUA]

Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento

Articoli più letti