25 ottobre 2024

Dilexit nos. L'enciclica a 350 anni dalle apparizioni a Santa Margherita


Ottavio de Bertolis (La Civiltà Cattolica) - Lo scorso 27 dicembre 2023 è stato il 350° anniversario della prima delle apparizioni del Signore Gesù a santa Margherita Maria Alacoque nel monastero della Visitazione di Paray-le-Monial. Queste apparizioni durarono 17 anni, e hanno plasmato notevolmente la fede vissuta di tutto il popolo cristiano, particolarmente nella devozione al Sacro Cuore di Gesù, che, sebbene implicita nelle Scritture stesse e sviluppata già nel Medioevo, trovò nel messaggio affidato alla Santa un grandissimo impulso, che la traghettò nel mondo moderno.

Desideriamo portare qui uno sguardo sui fatti accaduti, per coglierne ancora quel dinamismo primigenio che può anche oggi aiutarci a vivere con maggiore generosità e «affetto» (nel senso ignaziano del termine), il nostro voler «lodare, servire e riverire Dio nostro Signore».

 Dobbiamo necessariamente sottolineare alcuni aspetti, trascurandone altri che meriterebbero maggiore attenzione, e quindi limitandoci a una veloce disamina dei fatti. Le rivelazioni alle quali qui accenniamo sono solo alcune, che scegliamo per la loro particolare rilevanza, senza nessuna pretesa di esaustività.

La prima rivelazione e l’inizio delle esperienze mistiche

La prima rivelazione, avvenuta appunto il 27 dicembre 1673, memoria liturgica di san Giovanni evangelista, vede la Santa immersa nella medesima esperienza del discepolo prediletto, mentre viene invitata a porre il capo sul petto, cioè sul cuore, del Salvatore. Lei afferma: «Mi abbandonai al suo divino Spirito e […] mi fece riposare a lungo sul suo divin Petto e mi scoprì le meraviglie del suo amore e i segreti inesplicabili del suo Sacro Cuore, che mi aveva tenuti nascosti fino a quel momento, nel quale me lo aprì per la prima volta»[4]. È nello Spirito che il Risorto si rivela a noi, e questo segna un esodo, un primo momento, che è il rinascere dall’alto nello Spirito; segna il passaggio dalla legge all’amore, il passaggio, per Margherita Maria come per ognuno di noi, da una vita di generosa osservanza all’adozione a figli. Insomma, è l’esperienza della Pasqua.

Per la Santa, questo è l’inizio di una nuova missione: «Il mio Cuore divino è così appassionato d’amore per gli uomini, e per te in modo speciale, che, non potendo più contenere in sé le fiamme della sua carità ardente, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi tesori che ti scoprirò e che contengono le grazie in ordine alla santità e alla salvezza necessarie per ritrarli dal precipizio della perdizione. Per portare a compimento questo mio grande disegno ho scelto te, abisso d’indegnità e di ignoranza, affinché appaia chiaro che tutto si compie per mezzo mio»[5

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