Info

18 settembre 2024

Roma. Espulso il finto vescovo (e sedicente Patriarca) perchè dispensava informazioni sul Giubileo e sulle indulgenze


Franca Giansoldati (Il Messaggero) - Il Daspo a non avvicinarsi più alle parrocchie romane per il finto vescovo che si autoproclama Patriarca e anche Arcivescovo Primate non è stato un fulmine a ciel sereno dal Vicariato di Roma. La goccia che ha fatto traboccare il vaso nella diocesi del Papa è stata una bolla intitolata “Per viam cum Christo e Maria” del Servo dei Servi di Dio, Salvatore Micalef, sovrastata da una ambiziosa insegna episcopale con tanto di stemma, mediante la quale vengono dispensate ai fedeli una serie di indicazioni su come celebrare il prossimo Giubileo 2025. La lettera, recuperata dal Messaggero, che graficamente ripropone in tutto e per tutto la grafica solitamente utilizzata nelle diocesi, può effettivamente essere percepita come credibile e di conseguenza seminare parecchia confusione. Da qui l'intervento del Vaticano. 

Protagonista da anni di messe di guarigione ed esorcismi che fanno presa sui fedeli più semplici, Micalef scrive che «per antica tradizione solo il Papa della Chiesa romana può indire il Giubileo ogni 25 anni ma, dopo la separazione con Roma nell'anno 1054 in poi, anche tutte le Chiese indipendenti che possiedono il Depositum Fidei, acquisito mediante la valida Successione apostolica trasmessa agli apostoli, possono indire il Giubileo».

La proposta del finto vescovo è quindi l'offerta di una sorta di Giubileo parallelo in cui offre la possibilità a chi non può partecipare all'apertura della Porta Santa, di crearne una propria a determinate condizioni. «Tutte le chiese particolari possono aprire con fede la loro porta santa con le medesime e stesse condizioni». Il testo si completa con asserzioni impegnative sul demonio che tiene in ostaggio il mondo. Il metodo per scacciarlo, insiste Micalef, è di invocare Maria e «all'istante molla la presa e ci lascia liberi, fuggendo via dal terrore». [CONTINUA]



Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento