07 settembre 2024

Il pericoloso arretramento della morale cattolica


Matteo Casarosa (Corrispondenza Romana) - Ultimamente, in tutto il mondo, si moltiplicano le notizie su temi strettamente connessi alla morale. I problemi sollevati riguardo al matrimonio, alla contraccezione, all’aborto, all’eutanasia, continuamente discussi dalle principali testate giornalistiche, non possono trovare una soluzione avulsa dall’ambito morale. Giusto per citare alcuni esempi, nell’ultimo rapporto ISTAT su matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi si legge che «i matrimoni religiosi […] diminuiscono sensibilmente (-5.6%) rispetto al periodo pre-pandemico» e che «nei primi otto mesi del 2023 i dati provvisori indicano una nuova diminuzione dei matrimoni (-6,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022». 

I temi dell’aborto e della contraccezione stanno infiammando la campagna elettorale americana in uno scontro che vede i democratici sostenere la possibilità dell’aborto fino al nono mese e i repubblicani che timidamente cercano di contrapporsi alle tendenze estreme degli avversari, pur senza mettere in discussione i principi su cui si fonda l’abortismo. Inoltre, le spinte per eutanasia e suicidio assistito, anche nel nostro paese ad opera dei Radicali e dell’Associazione Luca Coscioni, mirano a creare inesistenti vuoti normativi che costringano il Parlamento a promulgare nuove leggi inique ulteriormente peggiorative della situazione vigente.

Come si può rispondere a questo caos generalizzato? E, soprattutto, quali sono gli errori da non commettere?

È chiaro che molti punti della morale cattolica sono diventati controversi e perfino impopolari nelle società contemporanee, inclusi i paesi europei che un tempo erano profondamente cattolici. Questi punti sembrano concentrarsi negli ambiti della conservazione della vita umana e della sessualità. [CONTINUA]

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