14 agosto 2024

Libri. La riscoperta di Garrigou-Lagrange, teologo tomista maestro di Karol Wojtyla


Avvenire - Un libro ripercorre gli scritti spirituali di questo grande pensatore domenicano studioso di Tommaso e Giovanni della Croce. Un breve controllo su Amazon rivela un dato a suo modo sorprendente: sono una quindicina i libri attualmente in commercio, in italiano, del domenicano francese Reginald Garrigou-Lagrange (1877-1964), che fu una delle autorità teologiche della prima metà del ’900 e uno dei nomi di riferimento del rilancio della filosofia tomista chiesto da Leone XIII con l’enciclica Aeterni Patris. 

Un dato sorprendente perché tanto grande fu appunto il peso di Garrigou-Lagrange con le diverse cattedre ricoperte all’Angelicum a Roma a partire dal 1909 fino alla morte (con lui Karol Wojtyla scrisse la sua tesi di dottorato su san Giovanni della Croce), con la sua grande produzione saggistica tra metafisica, teologia e spiritualità, e con la rete di relazioni intellettuali da lui tessuta con l’élite culturale francese e non solo, quanto fu netto il suo accantonamento negli anni del post- Concilio. 

Garrigou-Lagrange divenne d’un colpo simbolo di un approccio alla teologia e allo stesso san Tommaso che andava ribaltato e di una Chiesa “inquisitoriale” – anche per via delle polemiche del domenicano con i protagonisti di quella Nouvelle théologie che proprio con il Concilio salì alla ribalta – che andava superata. Eppure tra i nomi e gli autori che avrebbero dovuto rappresentare l’alternativa “aggiornata” a Garrigou-Lagrange pochi godono oggi della vitalità editoriale che lui ha ritrovato negli ultimi due decenni, anche nel mercato di lingua francese e soprattutto in quello di lingua inglese. L’ultimo suo libro a essere reso disponibile in Italia, dalle Edizioni Studio Domenicano, è Fiducia e abbandono in Dio. Provvidenza e confidenza, che uscì in francese nel 1932, in italiano l’anno successivo e ora è riproposto con una traduzione rivista e una nuova curatela. 

Si tratta di un volume che mette in luce la stretta relazione tra le verità centrali della fede cristiana e la vita spirituale. Perché, si legge nella presentazione, «considerare attentamente e contemplare con amore l’esistenza di Dio, la sua provvidenza, le perfezioni divine come la semplicità, la bontà, la sapienza e la misericordia di Dio, sono azioni decisive per orientare la nostra esistenza e condurla verso la felicità e verso l’eternità beata». [CONTINUA]

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