11 giugno 2024

Sant'Egidio manda Tarquinio in Europa


Dopo aver combattuto la sua battaglia politica dalle colonne di Avvenire, il giornale dei vescovi, Marco Tarquinio scende nell'agone politico. Eletto nelle file del Partito Democratico l'esponente del cattolicesimo progressista passa dal giornalismo alla politica

Marco Iasevoli (Avvenire)-  Sentiamo Marco Tarquinio alle 21, nell’esatto momento in cui l’ex direttore di Avvenire ha la conferma della sua elezione al Parlamento Europeo....

Sono felice del gran risultato del Partito democratico guidato da Elly Schlein a una battaglia difficilissima. Il Pd sarà la forza-perno del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, dato molto importante visto che ci sarà da impegnarsi contro lo spostamento a destra dell’asse politico della Ue teorizzato e pianificato dalla signora Von der Leyen. Sul piano personale sono grato della fiducia ricevuta dalle elettrici e dagli elettori che mi hanno dato un compito di pace e di solidarietà da svolgere a Strasburgo.

Che campagna elettorale è stata per lei?

A Piazza Testaccio ho detto, sorridendo, di aver verificato che «il Pd è un partito faticoso». Lo confermo. Così confermo di aver incontrato, girando in lungo e in largo il mio collegio dell’Italia centrale, persone bellissime dentro e fuori del Pd, venute ad ascoltarmi, a interrogarmi e a dialogare con me. Devo a loro la mia elezione.

Le preferenze, nonostante previsioni contrarie, sono arrivate, ma anche critiche e distinguo da esponenti del Pd. Gori l’ha accusata più volte e anche ieri di «non aver rispetto per il partito».

Già (ride, ndr), anche se qualche opinionista che predilige la politica di guerra avrebbe voluto fare i conti senza le sezioni elettorali di Roma pur di lasciarmi fuori dal Parlamento Europeo. Quanto alle mancanze di «rispetto» evocate da Gori, le uniche che ho visto sono quelle di chi, a campagna in corso, ha attaccato ripetutamente le opinioni, presentate in maniera caricaturale, di un altro candidato nelle liste del Pd…

Le sue opinioni su pace e Nato hanno portato il Pd a “chiudersi” nei suoi confronti?

La segretaria mi ha invitato a entrare, chi mi ha votato mi dice di restare e di darmi da fare alla mia maniera. Ho fatto presto a capire che alcuni erano contenti e che altri, invece, avrebbero fatto volentieri a meno del mio contributo. Oso pensare che le opinioni con cui partecipo da molti anni al dibattito pubblico, per esempio quella sullo scioglimento graduale della Nato in favore di un’alleanza difensiva “paritaria” tra Ue e Usa, sono il motivo per cui sono stato cercato e, poi, votato o non votato. Il Pd, comunque, piaccia o non piaccia a qualcuno, si è dimostrato un partito plurale che sta cercando di costruire un nuovo rapporto con una società ferita da vecchie e nuove disuguaglianze e da una crescente sfiducia-astensione. [CONTINUA]

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