J. L. Allen jr (Crux) - Meno di una settimana dopo che Papa Francesco aveva invitato le persone a riconoscere i migranti come “un’immagine vivente del popolo di Dio in cammino verso la patria eterna”, gli elettori di tutta Europa hanno inferto un duro colpo a quella visione premiando l’estrema destra, i partiti anti-immigrati alle elezioni per il Parlamento Europeo.
Sebbene ci si aspetti ancora che le forze tradizionali e pro-UE riescano a mettere insieme una maggioranza di governo, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che proclama che i risultati mostrano che “il centro regge”, una trama importante nelle elezioni del 6-9 giugno è stata tuttavia la forte dimostrazione di partiti di estrema destra in diverse nazioni.
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Tutto ciò potrebbe rappresentare una seria sfida per l’agenda diplomatica e politica del Vaticano sotto Papa Francesco, che ha ripetutamente messo in guardia contro l’ascesa di quel tipo di forze nazionaliste e populiste che hanno ottenuto grandi guadagni.
Nel novembre 2022, ad esempio, Francesco ha ospitato un pranzo in Vaticano per centinaia di rifugiati e senzatetto, dicendo all’epoca: “Non lasciamoci incantare dalle sirene del populismo, che sfruttano i bisogni reali delle persone con soluzioni facili e affrettate”. Lo scorso agosto ha utilizzato la piattaforma creata dalla Giornata mondiale della gioventù per condannare “il populismo e le teorie del complotto”.
In vista delle elezioni europee, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), e mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina, presidente della Commissione delle conferenze episcopali dell'Unione europea (Comece), hanno diffuso una lettera pubblica sulla questione voto ampiamente percepito come ispirato da Papa Francesco.
In esso, i due presuli sollecitano l’impegno per l’unità europea, scrivendo: “Alcuni spingerebbero a credere che staremmo meglio nell’isolamento, mentre qualunque dei vostri paesi, anche uno grande, sarebbe fatalmente ridotto nella posizione più debole. "
Hanno anche esercitato pressioni sugli elettori europei sulla migrazione, dicendo che “non è possibile limitarsi a guardarsi dentro. Non puoi vivere solo per sentirti bene; devi sentirti abbastanza bravo per aiutare il mondo, per combattere l’ingiustizia, per lottare contro la povertà”.
“Prima o poi impareremo che le responsabilità, anche verso i migranti, possono solo essere condivise, per affrontare e risolvere problemi che sono problemi comuni”, affermano i due vescovi.
I risultati elettorali, tuttavia, suggerirebbero che tali messaggi non sono stati del tutto condivisi da un numero crescente di elettori europei. [CONTINUA]
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