Don Aldo Buonaiuto (Interris) - “Il regalo più prezioso? Il perdono. Quello indispensabile? La famiglia”, scrive Madre Teresa di Calcutta. “Per mettere il mondo in ordine dobbiamo mettere la nazione in ordine. Per mettere la nazione in ordine dobbiamo mettere la famiglia in ordine”, sostiene Confucio. Stiamo parlando dell’istituzione-base, ossia del caposaldo universale di civiltà. Un patrimonio individuale e collettivo riconosciuto trasversalmente in epoche diverse e da culture tra loro lontane. Malgrado il millenario apprezzamento per la sua funzione insostituibile, le minacce e l’incuria incombono sull’unione familiare. Quante offese contro la famiglia! Quante ferite alla cellula fondamentale della società! Quanta indifferenza verso la “chiesa domestica”!
Sono trascorsi esattamente 30 anni da quando l’assemblea generale dell’Onu le ha dedicato una Giornata Internazionale. Da allora, su iniziativa delle Nazioni Unite, ogni 15 maggio si celebra in tutto il mondo la famiglia quale “fondamentale gruppo sociale” e “ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini”. Eppure, al di là delle dichiarazioni di principio, continua ad essere derisa, abbandonata e sottovalutata. Alla famiglia papa Francesco ha dedicato, quindi, l’esortazione apostolica “Amoris laetitia”, identificandola come “buona notizia per l’umanità”.
La difesa e la valorizzazione della “familiaris consortio” sono fondate sul disegno divino per l’intera creazione. Purtroppo, però, in ogni angolo del pianeta i valori familiari vengono vilipesi, maltrattati e umiliati, mentre l’egoismo tende a sovrastare ovunque la condivisione. “Solo a partire dall’amore la famiglia può manifestare, diffondere e rigenerare l’amore di Dio nel mondo – afferma papa Francesco -. Senza l’amore non si può vivere come figli di Dio, come coniugi, genitori e fratelli”.
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