Franca Giansoldati (Il Messaggero) - Fermo restando che vale sempre quell'antico detto che "chi entra Papa esce cardinale" a sottolineare l'imprevedibilità degli eventi all'interno della Sistina basati su accordi spesso definiti in quei momenti pieni di tensioni, aspettative, programmi e progetti per la Chiesa. L'ultimo porporato ad essere stato analizzato a fondo è il quotatissimo ungherese Peter Erdo, 71 anni. In passato ha partecipato al conclave che ha eletto Papa Benedetto XVI e a quello di Papa Francesco.
Spesso nei conciliaboli informali di lui si sente parlare spesso: arcivescovo di Budapest, distintosi a livello internazionale quando è stato relatore ai sinodi sulla famiglia del 2014 e del 2015, si è ritagliato spazio come una figura dialogante ma nello stesso tempo ferma sui fondamentali. E' considerato di mentalità aperta, assai colto poliglotta, ed europeista convinto. Una figura chiave della Chiesa in Europa e un possibile candidato alla successione quando sarà il momento.
Il primo argomento che Erdo ha affrontato in un dialogo ampio e a 360 gradi è il fenomeno della scristianizzazione che da decenni mina la presenza della Chiesa in occidente in modo drammati
«Se questo fosse un periodo di crisi, tante tendenze scomparirebbero rapidamente, ma sembra che stiamo affrontando una crisi a lungo termine. La crisi è sempre sinonimo di pericolo, ma anche di opportunità. Ma è importante che la nostra identità cristiana cattolica rimanga radicata nelle cose più essenziali, vale a dire il fatto che Cristo è risorto, che crediamo in Dio, nella Trinità e nella vita eterna.
Poi ci sono gli elementi secondari della tradizione, che non rappresentano più la Sacra Tradizione, ma solo un'usanza, una tradizione forse da rispettare, ma non da osservare a costo della nostra vita. Questi elementi secondari possono arricchire la religiosità, ma bisogna saperli distinguere. E i criteri, grazie a Dio, sono qui. Perché la Santa Scrittura e i documenti autentici del Magistero o della Santa Tradizione sono presenti anche, in forma aggiornata, nel Catechismo della Chiesa Cattolica, che è un documento provvidenziale» spiega. [CONTINUA]
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