13 aprile 2024

Il gran sconcerto dei laici folgorati dopo la lettura di “Dignitas infinita”


Matteo Matzuzzi (Il Foglio) - Perfino Emma Bonino, che Papa Francesco qualche anno fa annoverò “tra i grandi dell’Italia di oggi”, si è sentita in dovere di commentare Dignitas infinita, la Dichiarazione del dicastero per la Dottrina della fede che chiude – e in maniera netta – a gender, maternità surrogata, cambio di sesso, aborto, eutanasia e suicidio assistito.

Bonino dice di rispettare la Chiesa ma che non condivide la linea, perché il peccato non può essere reato. E come lei tanti, dal “gay e cattolico” padre di tre bambini avuti grazie all’utero in affitto che si dice “offeso”, al vasto universo folgorato dalla massima “chi sono io per giudicare” che parla di preti e papi e morale cattolica ma che orgogliosamente in chiesa non ci mette neanche mezzo piede. Marco Cappato, che anni fa fraintese le sagge parole di Francesco che elogiava “il bravo medico che accompagna il malato fino alla fine” – l’esponente pro suicidio assistito pensò che Bergoglio stesse “accompagnando la Chiesa su una strada più ragionevole” – parla di errori contenuti nella Dichiarazione. 

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