13 marzo 2024

Papa Francesco e il Santo Avatar. Così cambia le regole: dal successore alle dimissioni


Luigi Bisignani (Il Tempo) - Caro direttore, mister della fede e del diritto per quella che potrà essere la più rivoluzionaria riforma dell'era Bergoglio. Nel silenzio assordante del Papa sul diritto all’aborto nella Costituzione francese ci si adopera sulle nuove norme che possono rompere il «muro» che vuole solo il Papa a decidere del suo futuro. Ma prima delle questioni di diritto, entriamo per un attimo nel refettorio di Santa Marta, dove alloggia Papa Francesco sin dall’inizio del suo pontificato: il residence per i prelati è stato preferito alla solitudine dell’appartamento riservato ai successori di Pietro nella Loggia delle Benedizioni. Qualche settimana fa, prima della brutta bronchite che lo sta perseguitando, Francesco, a tavola con alcuni amici arrivati da Buenos Aires e Cordova, ha raccontato questa barzelletta: «Che cosa perdono un teologo, un filosofo e un giurista? Il teologo perde la fede, il filosofo perde la ragione, un giurista perde tempo», e giù una grande risata mentre gusta il «dulce de leche», il tradizionale dessert argentino. L’aneddoto si pone in netta contraddizione con il Bergoglio-style che vede invece il Papa spendere molte energie su testi legislativi e provvedimenti. Peraltro, è proprio il diritto uno dei campi in cui vengono coltivate Oltretevere le critiche più accese contro il Pontefice. La sua copiosa produzione legislativa (una caterva di motu proprio superiore a quelli complessivamente emanati in 50 anni dai suoi predecessori) spesso finisce per essere contraddittoria e creare confusione soprattutto, in relazione alle disposizioni che riguardano lo Stato della Città del Vaticano. E in mezzo a questo proliferare normativo, sembra che Francesco stia pure preparando, per i cardinali che dovranno eleggere il suo successore, quello che si potrebbe definire uno scherzo da prete. [CONTINUA]

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