Toni Brandi (ProVita&Famiglia) - «Siamo sconcertati e allarmati dalle iniziative promosse nelle scorse settimane su temi Lgbtqia+ in alcune parrocchie delle Diocesi di Napoli e Chiavari. Il 22 febbraio, infatti, nella chiesa di S. Maria di Piedigrotta a Napoli si è parlato di “Omosessualità Lgbt” con esponenti dell’associazione Agedo, mentre il 25 febbraio nelle parrocchie di S. Anna e dei SS. Gervasio e Protasio, a Rapallo, in provincia di Genova, si è parlato di “Cammini di fede nel mondo Lgbtq+”. Nonostante il condivisibile intento di promuovere una cultura del rispetto e della convivenza civile, lascia interdetti che realtà parrocchiali si siano fatte promotrici di tali tematiche e ci lascia ancor più sconcertati e sinceramente sorpresi il silenzio sia di monsignor Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli che di monsignor Giampio Luigi Devasini, vescovo di Chiavari, ai quali ci siamo appellati, chiedendo chiarimenti, con due lettere ufficiali, prima dello svolgimento degli eventi stessi.
L’ideologia gender, portata avanti proprio dal mondo Lgbtqia+, è stata infatti più volte condannata da Papa Francesco nel corso del suo Pontificato, un’ideologia che rappresenta “il pericolo più brutto” come ha dichiarato il Santo Padre venerdì scorso.
Una dottrina che mira al sistematico smantellamento della famiglia naturale fondata da un uomo e una donna e del diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà oltre che della libertà educativa di questi ultimi.
Ci auguriamo, ma siamo ancora fiduciosi in una eventuale risposta da parte dei vescovi, che si sia parlato solo ed esclusivamente del giusto rispetto dovuto ad ogni persona, ma anche con la condanna verso pratiche omosessuali, che sono intrinsecamente disordinate, così come da sempre dichiara il Magistero della Chiesa». Così Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus.
Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo commento