11 marzo 2024

Angelus: quante condanne da parte nostra, Gesù non ci punta il dito contro



Adriana Masotti (Vatican News) - Gesù conosce le nostre debolezze e i nostri peccati, ma non usa questa conoscenza "per puntarci il dito contro, ma per abbracciare la nostra vita, per liberarci dai peccati e salvarci". Nelle parole pronunciate all'Angelus di questa IV domenica di Quaresima, Papa Francesco invita i fedeli a considerare che Gesù non è venuto nel mondo per condannarlo, ma per salvarlo. Il brano liturgico del Vangelo racconta l'incontro e il colloquio del Maestro con Nicodemo, un fariseo e uno dei capi dei Giudei. E' a lui che Gesù spiega la sua missione.

Il Papa osserva che spesso Cristo dimostra di saper vedere in profondità nei cuori e nei pensieri delle persone che avvicina, di cui svela le intenzioni e le contraddizioni. 

Davanti a Gesù non ci sono segreti: Egli legge nel cuore, nel cuore di ognuno di noi. E questa capacità potrebbe inquietare perché, se usata male, nuoce alle persone, esponendole a giudizi privi di misericordia. 

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