Maria Antonietta Calabrò (Huffington Post) - Al primo serve l’influenza "dell’argentino più importante del mondo". Ma al secondo serve che non si sfracelli la società argentina, aumentando povertà e disagio sociale.
Baci, abbracci, cordialità, più di un'ora di colloquio. Ma, pur sempre una “udienza privata“ (quindi un’udienza senza il protocollo di quelle ufficiali con i capi di Stato) tra il presidente e il pontefice argentino. E come non notare che il comunicato della Santa Sede, pubblicato dopo l’udienza, è stato concentrato sull’incontro di Milei in Segreteria di Stato? Con il segretario di Stato Pietro Parolin e l’arcivescovo Callagher sottosegretario per i rapporti con gli Stati? Tutto incentrato sulla riforma economica con motosega annunciata dall’anarcocapitalista e dalle conseguenti manifestazioni di piazza di quel popolo che pure Milei ha plebiscitato come presidente alla fine dell’anno scorso.
È stato del resto Milei a voler stressare sui social lo “storico abbraccio” con Bergoglio. Abbraccio in cui si è lanciato lui (“come un orso - bear hug” ha commentato qualcuno) in favore non solo di telecamere ma anche dei microfoni del network tradizionalista Usa EWTN, piazzati proprio lì nella basilica di San Pietro alla fine del rito di canonizzazione della prima santa argentina Mama Antula, che è stato il motivo per cui Milei è arrivato a Roma (e non l’udienza con il Papa). [CONTINUA]
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